Il capodoglio è un odontoceto, il più grande predatore del mondo, a volte viene trovato sulle spiagge senza vita.
Il capodoglio è un odontoceto dalle dimensioni molto generose. E’ un grande predatore ed è in grado di vivere fino a 70 anni. Le femmine partoriscono ogni 4 – 20 anni e si prendono cura dei loro piccoli fino all’età di 10 anni.
A volte, purtroppo, capita che vengano ritrovati privi di vita sulle varie spiagge del mondo. Il video che ha ripreso il ritrovamento di un capodoglio ha fatto sorgere una domanda più che legittima in alcuni scienziati.
Si sono chiesti, infatti, come mai questi enormi odontoceti finiscano per morire sulle spiagge. Hanno potuto avere una risposta solo dopo aver effettuato un’autopsia su uno degli animali ritrovati.
E quello che hanno trovato all’interno dello stomaco non era ciò che pensavano. Il capodoglio aveva, infatti, ingerito moltissimo materiale plastico. Tra i vari resti in plastica hanno rinvenuto anche una canna da pesca, alcune reti e dei copri auto.
Capodogli spiaggiati
Spazzatura che, nonostante si sappia che inquini il mare, continua ad essere trovata non più solo sui fondali, ma anche nel ventre degli animali marini. Lo stesso episodio è successo in Sardegna qualche anno fa.
Un esemplare di, circa, 8 metri e dal peso di 12 tonnellate è stato ritrovato senza vita a Porto Cervo. Si trattava di una femmina che portava in grembo il suo piccolo. La SeaMe, l’associazione che si occupa della tutela e della conservazione del mare e delle sue risorse si sono occupati dei primi accertamenti.
In collaborazione con l’ente Parco della Maddalena, i Carabinieri forestali e i veterinaridi Sassari e dell’Università di Padova, hanno cercato le cause della morte del capodoglio, e hanno scoperto che nello stomaco aveva ben 22 chilogrammi di plastica.
Tra queste vi erano delle buste della spesa, reti da pesca fino agli imballaggi. Aveva, probabilmente, scambiato i rifiuti per cibo. Nello stomaco del mammifero c’era lo spazio per contenere ben 34 chilogrammi di cibo, ma gran parte di questo era occupato dalla plastica.
Secondo gli esperti, il capodoglio probabilmente ha raccolto i rifiuti a oltre 1.500 metri di profondità nella zona del Canyon di Caprera. E’ il luogo dove i cetacei, in genere, si riforniscono di cibo.
I mari e l’inquinamento
In questo caso specifico, forse, non è stata la plastica a causare il decesso, ma il fatto che avesse meno spazio per il cibo vero, ed ha alterato, quindi, le normali risposte fisiologiche del suo organismo.
Nonostante i numerosissimi appelli a mostrare più attenzione e rispetto verso la natura, ancora oggi il mare è una delle zone della terra più inquinate. Il Mediterraneo, in particolare, mostra alte concentrazioni di microplastiche che sono molto pericolose per la fauna marina.