Le riserve d’oro sono moltissime al mondo. Sapete che il nostro è il Paese che ne possiede più di tutti? Vediamo la classifica.
Quando parliamo di grandi quantità di oro ci vengono in mente le mitiche pepite ricavate dalle miniere. Gioielli antichissimi e preziosi. Ancora oggi questo metallo meraviglioso influenza moltissimo l’economia generale dell’intero pianeta. Vi siete mai chiesti chi ne possiede di più e come vengono utilizzate?
Le riserve d’oro, l’Italia ne ha più di tutti
Abbiamo visto che la risposta è semplice. Le riserve d’oro in Italia superano addirittura quelle di paesi come gli Stati Uniti. L’Italia può contare su 2452 riserve, superando in classifica Francia, Cina e Russia. Non solo: pare che il patrimonio in oro ammonterebbe a 2.451,8 tonnellate. L’ultima quotazione, quella del 15 maggio 2023 lo vede a 148,8 miliardi di euro.
Questo ci fa molto riflettere, perché quando si parla di crisi economica il nostro paese non è esente, e come è possibile direte voi, con un tale patrimonio? Purtroppo questo primato non rappresenta la reale ricchezza di un paese.
L’Italia infatti seppur prima in questa classifica, è solo all’ottavo posto per quel che riguarda le riserve auree globali ed il Pil. Classifica dove il primato spetta agli Stati Uniti. Ma dove si trovano queste risorse? Sarebbe facile pensare che siano custodite in una grande banca.
Eppure non è così scontato che si trovino fisicamente nel nostro paese.
Dove si trova l’oro italiano?
Ad esempio l’oro italiano, circa il suo 55% si trova diviso adeguatamente e depositato presso banche di altri paesi. Svizzera, Regno Unito, anche Stati Uniti. A svelarlo è l’Osservatorio dei Conti Pubblici dell’Università Cattolica. Come mai? Custodire tale preziosità ha infatti dei costi che in questo modo vengono diversificati ed anche diminuiti.
Se ad esempio si decidesse di vendere l’oro (condizionale d’obbligo ovviamente perché non è possibile farlo), pensate che la Banca d’Italia potrebbe coprire gli interi costi per il leggendario Ponte sullo Stretto di Messina.
Altro dato interessante è che ad esempio paesi che dispongono di riserve più scarse hanno un Pil più elevato. Come nel caso del Giappone. In finale però, se l’oro non può essere venduto, perché dunque accumularlo? Lo spiegano gli esperti del settore molto semplicemente. Le riserve auree hanno lo scopo di dare fiducia al mercato nel sistema economico e nella moneta di un paese. Rappresentano una garanzia anche per ottenere prestiti. Soprattutto quando si verifica come sta accadendo in questi anni, una crisi economica che potrebbe portare ad una svalutazione.