Ecco come si trova Chernobyl oggi vista da un drone. A distanza di 28 anni dal più tragico evento nucleare che la storia ricordi, tutte le aree circostanti alla centrale sono state evacuate e rese inaccessibili. Pripyat, la città che ospitava tutti gli operai che lavoravano alla centrale nucleare, ora è totalmente disabitata. Esiste soltanto una ristretta cerchia di famiglie che, nonostante i divieti assoluti di permanenza nella zona, ha deciso di tornare a vivere nelle proprie case, con l’inevitabile rischio di una morte prematura.
Attualmente l’area intorno alla centrale nucleare è divisa in aree di rischio, le più pericolose sono totalmente inaccessibili. Addirittura alcune strade sono state chiuse da blocchi di cemento, perché nessuno potesse percorrerle. La maggior parte di esse non sono praticate dal 1986, anno dell’esplosione. Pripyat è, a tutti gli effetti, una città fantasma.
Per accedere a queste zone è necessario essere in possesso di particolari permessi e per uscire bisogna superare una sorta di controllo di radioattività: chi risulta positivo viene sottoposto ad una doccia anti radiazioni. Anche i veicoli vengono controllati e se ritenuti infetti, vengono trattati con una doccia chimica.
Coloro che hanno vissuto, più o meno indirettamente questo disastro, prima o poi, si sono posti la fatidica domanda: ‘Come sarà oggi Chernobyl?’.
Ci ha pensato Danny Cooke reporter della CBS News, a trovare il modo di mostrare al mondo intero le attuali sembianze di Chernobyl, a distanza di quasi un trentennio dal terribile disastro nucleare.
Come?
Ha pensato bene di ricorrere ad una nuova e quanto mai rivoluzionaria tecnologia, tanto in voga in questi ultimi tempi: la ripresa aerea tramite drone. In questo modo la prospettiva che si ottiene è a 360°, ogni granello di sabbia, ogni angolo di questa terra bruciata viene ripreso, praticamente nulla può sfuggire ai nostri occhi.
Nel breve video che trovate qui sotto, potrete avere un assaggio del tetro mondo del The day After Esplosione Nucleare. Vi sono palazzoni in cemento disabitati, fabbriche, ex ospedali, tutti marchiati a fuoco da pesanti simboli comunisti, e lì in mezzo, si scorgono persino delle giostre arrugginite, quel che resta di un parco giochi per bambini. La desolazione è imperante, le immagini trovano riscontro negli scorci di paesaggio, sino ad oggi soltanto immaginati. Nessuna delusione, ma nemmeno colpi di scena, tutto è lì fermo, pietrificato dalla potenza teratogena di un esplosione nucleare. Del resto, solo i ragni scampano alle radiazioni….
Postcards from Pripyat, Chernobyl from Danny Cooke on Vimeo.