C’è un buco enorme nell’Oceano Indiano ed ecco perché

Sapevate che nell’Oceano Indiano c’è un buco e sapete per quale motivo? Oggi ve lo spieghiamo noi, è davvero sorprendente.

vista-sulloceano
vista sull’oceano – viaggi.nanopress.it

Quante cose del nostro pianeta ancora non sappiamo? Gli scienziati sono continuamente al lavoro per scoprire ogni giorno cose nuove. E quando pensiamo di sapere davvero ormai tutto della Terra e delle specie che la abitano, ecco che arriva qualcosa di nuovo a meravigliarci. Questa volta nella vicenda di oggi parliamo di una curiosa anomalia.

Un buco nell’Oceano Indiano

Se vi dicessimo che esiste un buco nell’Oceano Indiano, cosa direste? Vi sembrerà impossibile immaginare un buco in una delle distese d’acqua più vaste al mondo, eppure è così. Ovviamente si tratta di una anomalia che ha che fare con la forza di gravità e oggi vi spieghiamo di che si tratta.

Gli scienziati studiano questo fenomeno da anni e per spiegarlo dobbiamo partire da lontano. Nel nostro pianeta il fenomeno dell’accelerazione di gravità è un fenomeno costante. Il pianeta però non è veramente uniforme, lo possiamo definire un geoide. Si tratta dunque sì di una sfera, ma di una sfera coperta di varie protuberanze e grumi.

un-buco-nelloceano-atlantico
un buco nell’oceano atlantico – viaggi.nanopress.it

Se prendiamo in considerazione l’area dell’Oceano Indiano, c’è una zona dove la forza di attrazione si indebolisce arrivando a livelli davvero molto bassi, creando dunque quello che gli esperti hanno ribattezzato appunto come buco.

E nemmeno troppo piccolo. Pensate che misura tre milioni di chilometri quadrati e in questo punto preciso l’oceano crea una depressione.

La più importante anomalia terrestre

Tecnicamente si chiama Indian Ocean Geoid Low e per gli scienziati è decisamente la più importante anomalia del nostro pianeta. In realtà la scoperta risale al 1948, ed è merito del geofisico Felix Andries Vening Minesz.

Sotto questo buco è parere degli scienziati si troverebbero alcune antiche lastre di fondali marini di quello che era l’Oceano Tetide di cui 120 milioni di anni fa, faceva parte anche l’Oceano Indiano. L’oceano Tetide separava un tempo i supercontinenti Laurasia e Gondwana.  Quest’ultimo in particolare era formato da quelli che ora conosciamo come i continenti africano ed indiano.

L’India si è infatti poi separata dall’Africa e si è spostata verso nord aprendo lo spazio dunque tra lei e l’Africa, per l’Oceano Indiano. Contestualmente il fondale dell’Oceano Tetide è finito nel mantello andandosi a fondere. Il risultato è stata poi l’emersione e risalita di rocce fuse.

buco-nelloceano-indian
buco nell’oceano indiano – foto Passione Astronomia

Gli scienziati hanno fatto enormi passi avanti in questo studio negli ultimi anni grazie all’impiego di modelli computazionali. Ne parla entusiasta la scienziata Attreyee Ghosh, dell’Indian Insitute of Science. La ricerca è stata poi condivisa sulla rivista Geophysical Research Letters. Quel che è certo è che pare che l’Indian Ocean Geoid Low abbia assunto la forma che conosciamo oggi circa 20 milioni di anni fa, ma è in continua mutazione. Questo per via dei cambi di temperatura.

Impostazioni privacy