Un fenomeno che continua a interessare i Campi Flegrei, ecco il dettaglio che preoccupa l’intera popolazione. Cosa sta succedendo?
La Protezione civile e i geologi monitorando attentamente la situazione dei campi Flegrei per prevenire danni significativi.
Il fenomeno continua ad interessare la zona e un dettaglio preoccupa l’intera popolazione. Gli esperti continuano a monitorare la situazione considerando anche il rischio che le microfratture presenti nelle rocce, causate da gas acidi e caldi nel sottosuolo, possono intensificare i terremoti.
La popolazione locale viene informata e preparata costantemente ad affrontare eventuali emergenze, nel mentre che gli studi sul fenomeno proseguono per cercare di comprendere al meglio le cause di conseguenza per prevenire possibili scenari futuri.
L’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, aggiorna mensilmente i dati e ha rilevato che la velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione ha raggiunto circa i 20+-3 mm ogni mese a partire da aprile.
In totale il terreno si è sollevato di circa 129 cm a partire dal mese di novembre 2005. Questo innalzamento continuo porta alla previsione di ulteriori scosse sismiche, nonostante un recente rallentamento dell’attività.
Il fenomeno che continua ad interessare i Campi Flegrei
I Campi Flegrei rappresentano una vasta area vulcanica vicino a Napoli. Questa zona è caratterizzata da fenomeni quali il bradisismo ed altre attività sismiche.
Il fenomeno che continua ad interessare i Campi Flegrei è quello del bradisismo, con il suolo che dal mese di gennaio ad oggi si è sollevato di circa 11,5 cm.
Questa tendenza che è lenta ma costante, preoccupa gli esperti. Questi ultimi sottolineano i rischi legati a possibili terremoti.
Le zone più colpite includono Bacoli, Quarto e Pozzuoli, dove il terreno mostra segni evidenti di deformazione.
Il sollevamento del suolo non riguarda soltanto la terraferma, a Pozzuoli infatti l’emersione del fondale marino ha fatto sì che la navigazione dei traghetti verso le isole vicine diventasse difficoltosa.
La situazione attuale riporta alla mente quella vissuta negli anni che vanno dal 1982 al 1984, quando si verificarono sollevamenti significativi e terremoti di intensità notevole.
Il bradisismo è un fenomeno ciclico legato al vulcanismo della zona e causa proprio questi movimenti del terreno. Varie teorie suggeriscono che le onde magnetiche possono influenzare in qualche modo la crosta terrestre, provocando in questo modo scosse sismiche.
Questo fenomeno continua ad essere documentato dal II secolo a.C. ed alterna fasi di sollevamento e di abbassamento del terreno.
Dal 2005 si osserva una nuova fase di innalzamento che accompagna terremoti di bassa e di media intensità, concentrati in particolar modo nelle aree della Solfatara.