Il Giappone ha deciso di cambiare le regole per chi arriva nel Paese per turismo. Le nuove regole verranno implementare gradualmente.
Uno degli aspetti che bisogna mettere in conto quando ci si sposta è quello di avere i documenti in regola e di essere pronti in base a quelli che sono i regolamenti e le norme nel Paese in cui si intende entrare. La creazione dell’area dell’Unione Europea, per esempio, ci ha tolto l’obbligo di viaggiare perennemente con il passaporto in tasca anche solo per passare il confine con i Paesi a noi più vicini.
Andando più lontano ci sono però alcune procedure, per esempio l’ESTA per andare negli Stati Uniti, che vanno seguite con attenzione per non vedersi poi rifiutare l’ingresso all’aeroporto. Qualcosa di simile all’ESTA statunitense sarebbe in procinto di essere sperimentato anche per il Giappone.
Il Giappone si prepara allo JESTA
Il nome è provvisorio e ovviamente si ispira al sistema americano omonimo. Occorre subito dire che non è una novità che è già entrata in vigore ma che il Governo sembra stare lavorando con una forma preliminare sperimentale. Cominciamo proprio da questo esperimento.
Come si legge sullo Sankei Shimbun, nel corso di questo anno fiscale partirà il sistema con cui i cittadini stranieri che vorranno visitare il Giappone dovranno inviare all’ufficio immigrazione nipponico i propri dati personali e le informazioni relative al proprio viaggio di pari passo alla procedura di imbarco. La lista dei dati verrà confrontata con quelle dei cittadini che hanno precedenti penali e nel caso di corrispondenza le compagnie aeree potranno rifiutare l’imbarco.
Il sistema che poi entrerà in vigore coinvolgerà tutti quei Paesi per i quali non è obbligatorio richiedere il permesso, quella che comunemente si chiama visa. Il sistema, come accennavamo, è assolutamente corrispondente a quello che già c’è per gli Stati Uniti. Prima di raggiungere il Paese occorrerà fornire i propri dati e i dettagli relativi al viaggio. Tra i 71 Paesi per i quali si attiverà la nuova procedura JESTA c’è anche l’Italia che è esente dai visti.
Il Giappone ha un problema da risolvere
Quando per gli Stati Uniti fu introdotto lo ESTA il motivo era cercare di evitare che persone legate ad attività terroristiche si imbarcassero e raggiungessero il Paese. Per il Giappone il motivo dell’introduzione del sistema corrispondente JESTA è invece diverso.
Sempre secondo i dati riportati dal Sankei Shimbun il Paese vuole introdurre questo sistema per contrastare l’immigrazione illegale. Nel corso degli ultimi 10 anni sono stati individuati quasi 50.000 residenti illegali, ovvero residenti temporanei con permessi di soggiorno non più validi. Più della metà erano i cittadini provenienti proprio da uno di questi 71 Paesi per i quali non c’è l’obbligo del rilascio di un visto.
Se il percorso della JESTA ricalcherà quello dell’ESTA per entrare negli Stati Uniti, la procedura potrebbe essere evasa in 72 ore dal momento della richiesta e previo pagamento della tassa che eventualmente verrà applicata. Dalle informazioni che il Sankei Shimbun ha ricevuto in esclusiva ci sarà però diverso tempo per capire come funzionerà il tutto, dato che l’implementazione effettiva non arriverà prima del 2030.