I vari habitat marini offrono una straordinaria varietà di specie, alcune delle quali, purtroppo, vengono messe in pericolo, dall’inquinamento, dalla pesca e dai cambiamenti climatici. Questi fattori sono tanto incisivi e distruttivi da far rischiare l’estinzione di alcun animali.
Gli uomini tendono, troppo spesso, a costruire senza rendersi conto delle disastrose conseguenze che provano all’ambiente naturale. Proprio a causa dell’antropizzazione alcune specie sono messe in pericolo. In particolare sono i Pinguini Africani che maggiormente soffrono dell’eliminazione di aree a loro destinate e dove erano soliti nidificare che sono state utilizzate per altri scopi dagli esseri umani. Alcune sono diventate impraticabili a causa di fuoriuscite di petrolio, altre dall’intensificarsi della pesca selvaggia. Tutti danni considerevoli per la sopravvivenza della specie.
Reti da pesca, plastica e più in generale l’inquinamento stanno mettendo in serio pericolo le Tartarughe marine, le Caretta caretta che, oltretutto, vengono limitate nella possibilità di scegliere luoghi per la nidificazione a causa dell’eccessivo sviluppo costiero. Anche in questo caso bisognerebbe adoperarsi tempestivamente per proteggerle.
Sempre meno numerosa la popolazione delle Foca monaca del Mediterraneo, che oggi conta circa 700 esemplari e che rischia di scomparire a causa del sovraffollamento turistico e dell’inquinamento marino. Si tratta di un animale che sta diventando sempre più raro e il rischio dell’estinzione cresce sempre più.
Con solo 30 esemplari rimati, la vaquita, cetaceo estremamente piccolo, è tra le specie più minacciate. Sono spesso vittime di catture accidentali, soprattutto a causa di pescatori alla ricerca della totoaba, pesce richiesto sul mercato nero per le vesciche natatorie.
La lontra marina ha bisogni specifici a causa di necessità alimentari che la costringono a mangiare molto per riuscire a sopravvivere alle gelide temperature dell’oceano. Di fatto si tratta di animali marini che consumano circa un quarto del loro peso corporeo al giorno, per questo hanno necessità di reintegrare continuamente con altro cibo. A essere a rischio sono, in particolare le lontre marine meridionali che contano oggi solo 3mila esemplari.
A mettere in pericolo il Lamantino, di cui oggi contiamo solo 3mila esemplari, oltre alle cause più consuete ci sono alghe tossiche e collisioni con le barche. Si tratta di veri e propri giganti buoni del mare il cui gruppo restante abita le acque della Florida.
In realtà, purtroppo, sono diverse le specie marine che rischiano di scomparire. Tra gli altri lo squalo martello che viene catturato per le sue pinne; il tonno rosso anche in questo caso sovra pescato; la balena grigia che ora sopravvive e si riproduce nell’Oceano Pacifico, grazie alle limitazioni di pesca che sembra siano riuscite a salvare la specie; i coralli anche sono in serio pericolo per l’acidificazione degli oceani, questo comporta che anche questi animali che, oltretutto, offrono casa ad altre specie, rischiano di estinguersi.
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