Un allarme lanciato proprio in questi giorni dagli esperti, che riguarda l’allerta processionaria. Ecco dove si trovano in abbondanza e cosa fare per ridurre il rischio.
Le loro setole urticanti possono essere molto pericolose sia per gli animali che per l’uomo. Da sempre gli esperti raccomandano infatti di stargli molto alla larga e di stare molto attenti nel caso dovessero trovarsi in alcuni parchi frequentati da bambini. Ora c’è un vero e proprio allarme che riguarda la processionaria, soprattutto in alcune zone d’Italia. Una vera infestazione, vediamo dove sta accadendo.
Allerta processionaria, ecco in quali zone d’Italia
Notoriamente conosciute per i loro comportamenti di gruppo e per la formazione di processioni in fila indiana, da cui prendono il nome, sono dei lepidotteri temutissimi sia per la salute di alcune specie botaniche, che per il contatto con uomo ed animale.
La processionaria del pino è uno dei nomi della Thaumetopoea pityocampa. Appartiene alla famiglia delle Notodontidae. Pericolosissimo per le pinete, sapete perché? Poiché attua un processo lento e costante sul fogliame degli alberi, privandoli lentamente e dunque mettendone a rischio il ciclo vitale.
Si tratta di un insetto che può raggiungere i tre centimetri di lunghezza ed è costituito da peluria urticante per chiunque le si avvicini e che utilizza come metodo difensivo. Di norma si sposta appunto in gruppi di file indiana per raggiungere il nido. Qui gli esemplari depongono le uova e verrà in seguito ricostruito dalle nuove larve che nasceranno.
Fortunatamente prediligono le pinete e gli alberi di pino, dunque è molto difficile trovarle all’interno delle abitazioni, ma bisogna prestare attenzioni ai giardini, perché è facile che vi si raggruppino. Inoltre come molti esemplari della famiglia delle falene, anche questi insetti emettono un liquido irritante, per poi volare via.
In questi giorni se ne parla molto per via di un’allerta processionaria in alcune zone del nostro paese. Un tipo di emergenza che in questo periodo torna a farsi sentire. Ad esempio lo scorso anno grazie alle elevate temperature di estate anticipata, l’allarme è stato lanciato nella zona di Catanzaro, letteralmente invasa.
E sono diversi i parchi del nostro paese che devono affrontare il problema della nidificazione, che mette a repentaglio la salute di intere pinete.
Il problema delle processionarie in Brianza.
Questa volta a lanciare l’allerta processionaria è la zona della Brianza. La prima zona a rendere noto l’annoso problema sono due comuni, Ornago e Seregno. In entrambe le località il comune ha infatti disposto la chiusura di due parchi.
Ad Ornago le istituzioni rendono noto dalla loro pagina Facebook che verrà effettuata una vera e propria disinfestazione. A Seregno ad essere colpito è il Parco 2 Giugno alla Porada. L’emergenza si era fatta così urgente da costringere il comune a chiudere il parco ed anche le sue relative piste ciclabili, per procedere ad una disinfestazione massiva. Si attendono nuove comunicazioni circa la riapertura.
Pare che l’amministrazione di Seregno stia impiegando diversi metodi, soprattutto trattamenti insetticidi. Questi in particolare vengono distribuiti tramite atomizzatori. Chiaro dunque il perché l’area debba essere necessariamente chiusa al pubblico. Evitare di intossicare eventuali fruitori con le sostanze emesse.
Negli animali, il contatto con la processionaria è altamente pericoloso. Sopratutto nei cani che amano scavare ed annusare il terreno negli spazi aperti. Gli esperti consigliano di contattare immediatamente il veterinario qualora ci si accorga di un contatto con l’insetto. In generale l’animale colpito potrebbe accusare ingrossamento della lingua, febbre, vomito e diarrea, inappetenza.
Diverso il discorso per l’uomo perché oltre al contatto diretto, le processionarie possono liberare nell’aria le setole che si vanno a depositare sui vestiti, o appunto sul pelo del proprio animale. Questo accade quanto l’insetto si sente attaccato. In questo caso i sintomi immediati sono facilmente riconoscibili.
Compare quasi immediatamente forte prurito, rossore, bruciore, spesso anche pustole o vescicole, nei casi più gravi. Molta attenzione bisogna prestare in caso di contatto con occhi o vie respiratorie. Necessario contattare immediatamente il medico o recarsi al più vicino pronto soccorso, per procedere alla somministrazione di antistaminici e lozioni.
In generale il consiglio degli esperti è evitare i parchi anche notando la presenza di un solo esemplare. Avvisare immediatamente le autorità preposte per procedere ad una disinfestazione mirata.