Allerta alga tossica a Trieste: l’Arpa ha registrato una presenza eccessiva di una microalga tossica potenzialmente pericolosa. Sono in corso le analisi per valutare la necessità di emettere il divieto di balneazione.
L’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Arpa Fvg ha individuato nelle acque che bagnano Trieste una presenza al di sopra dei limiti consentiti di una microalga tossica.
La sua concentrazione è piuttosto elevata: basti pensare che supera di ben 20.000 cellule circa il range consentito. L’entità dell’alga infatti è di 51.960 cellule per litro, mentre il limite massimo è di 10.000 – 30.000 cellule al litro.
A seguito di questi dati, le autorità stanno quindi verificando in maniera più approfondita la questione, anche se ancora non si è parlato di divieto di balneazione. Ma vediamo più nello specifico cosa sta succedendo.
Allerta alga tossica nei pressi di Trieste
La microalga che sta preoccupando il sindaco di Duino Aurisina e i cittadini di questo centro abitato è la Ostreopsis ovata. Si tratta di un organismo che vive per lo più nelle acque dei mari tropicali e che è viene considerato come tossico. Negli ultimi anni però, come ha spiegato il primo cittadino Igor Gabrovec, questa microalga è arrivata anche in prossimità delle nostre coste.
La sua fioritura eccessiva rappresenta una potenziale minaccia sia per l’ambiente marino sia per la salute dell’uomo a causa della capacità di questa alga di produrre e rilasciare sostanze chimiche altamente pericolose. Per questo è di fondamentale importanza monitorare attentamente il fenomeno del cosiddetto bloom algale, proprio come sta già avvenendo a Duino Aurisina.
I rischi per l’uomo
La proliferazione eccezionalmente elevata e concentrata di cellule di Ostreopsis ovata avviene soprattutto a causa delle temperature, in aree costiere o poco profonde, zone di gran lunga frequentate dai bagnanti che potrebbero finirne intossicati.
Questa microalga, come accennato, è in grado di produrre sostanze come palytoxine e ovatoxine che non solo contaminano le acque circostanti, ma finiscono per colpire anche le persone che si trovano nei paraggi. In generale, i rischi per l’uomo non sono particolarmente gravi, ma è comunque bene conoscerli. Si tratta per lo più di:
- Irritazione delle vie respiratorie. Quando le onde si rompono sulla costa possono rilasciare le sostanze tossiche nell’aria, causando problemi alle vie respiratorie nelle persone che si trovano vicino all’acqua. Questo può portare alla manifestazione di tosse, starnuti, congestione nasale e irritazione della gola.
- Irritazione cutanea. Il contatto diretto con l’acqua può causare irritazione cutanea. Le persone che nuotano o si immergono in acque contaminate da fioriture di Ostreopsis ovata possono presentare eruzioni cutanee, prurito e arrossamento della pelle.
- Problemi gastrointestinali. In caso di ingestione di acqua contaminata o inalazione, le sostanze tossiche possono causare disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.
Alcuni di questi disturbi sono stati segnalati negli anni passati in Italia. Per esempio, nel 2005 a Genova ben 240 persone hanno accusato sintomi di febbre, nausea, vomito, tosse, cefalea e dermatite proprio a causa dell’Ostreopsis ovata. Qualcosa di simile è avvenuto l’anno successivo anche in Sicilia, quando nel palermitano alcune persone sono ricorse alle cure ospedaliere per gli stessi motivi.
Cosa fare se non vige il divieto di balneazione
Per proteggere la salute dei bagnanti le autorità quasi sempre sono in dovere di emettere il divieto di balneazione nell’area in cui la fioritura delle alghe tossiche è maggiormente concentrata. Nel caso di Trieste, tuttavia, non è ancora stata lanciata nessuna misura precauzionale in quanto le analisi sono ancora in corso.
Nel frattempo, quindi, per scongiurare ogni tipo di problema, è consigliabile evitare il contatto diretto con l’acqua soprattutto se si notano segni di fioriture o presenza di schiuma sulla superficie del mare. Tra le precauzioni da prendere per proteggere la propria salute e quella degli altri, è comunque bene seguire le 6 regole di questo piccolo vademecum.
- Non entrare in acqua. Se sono state segnalate fioriture algali tossiche nella zona, è bene evitare di entrare in acqua, anche se non è ancora stato emesso nessun divieto.
- Rispettare gli avvisi. Bisogna seguire sempre le indicazioni e gli avvisi forniti dalle autorità locali: possono fornire informazioni importanti sulle condizioni dell’acqua e sulle precauzioni da prendere.
- Non raccogliere conchiglie o frutti di mare. Durante le fioriture algali è consigliabile evitare di raccogliere conchiglie, frutti di mare o altri organismi. Quest’ultimi potrebbero infatti contenere sostanze nocive.
- Monitorare i sintomi. Se si iniziano a manifestare sintomi sospetti dopo essere stati in prossimità di acque colpite da fioriture algali, è necessario chiamare subito un medico.
- Osservare le condizioni ambientali. Segnali come il cambiamento del colore dell’acqua, la presenza di schiuma o odori insoliti potrebbero indicare la presenza di fioriture tossiche. É sempre meglio starne alla larga.
- Informare gli altri. Amici, familiari e altre persone che frequentano la zona potrebbero non essere a conoscenza dell’importanza di prendere precauzioni durante questi eventi. Diffondere queste notizie è sempre un’ottima mossa.