Si ritorna a parlare di rischio Vesuvio. Dopo l’eruzione del vulcano islandese che ha paralizzato mezza Europa, il sottosegretario alla protezione civile Guido Bertolaso fa il punto sulla situazione dei vulcani italiani, e avverte: ‘A preoccuparci di più non è il Vesuvio, è il monte Epomeo. Il cratere sottomarino a largo d’Ischia ha il colpo in canna’.
Dopo la presentazione del monitoraggio dei vulcani voluto dal governo il capo della protezione civile ieri ha sottolineato: ‘Il Vesuvio è il più grande problema di protezione civile in Italia, interi paesi nella zona rossa potrebbero essere invasi dall’eruzione. Al momento la situazione è tranquilla, ma quando il vulcano si risveglierà sarà drammatica’. Il Sottosegretario ha illustrato alcuni scenari prefigurati dagli scienziati e ha ricordato che l’eruzione sarebbe preceduta da terremoti con conseguenza paragonabili al terremoto de L’Aquila dello scorso anno. E’ da rivedere dunque, anche il piano di evacuazione che dovrebbe interessare 700 mila persone. L’esplosione del Vesuvio provocherebbe colonne di fumo e lapilli alta fino a 20 chilometri.
Sulle preoccupazioni per l’eruzione del vulcano sottomarino di Ischia invece, immediata è stata la reazione di Franco Regine, sindaco di Forio D’Ischia, che commenta: ‘Bertolaso non si è reso conto degli effetti devastanti che le sue affermazioni avranno sul turismo dell’isola’. Secondo i recenti studi sul monte Epomeo, il cratere si è allargato di 800 metri in migliaia di anni, per cui la situazione non è allarmante. In ogni caso gli scienziati hanno previsto cosa potrebbe accadere se anche il cratere sottomarino di Ischia dovesse esplodere: il magma misto all’acqua si indurirebbe e provocherebbe un’onda d’urto tale da formare uno tsunami. L’onda potrebbe coprire due chilometri interni della costa napoletana.
C’è da preoccuparsi?