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Avete mai pensato a quali sono gli alberi più strani del mondo? E’ una domanda che di solito non ci poniamo, ma che ci colpisce rapida come un fulmine ogni volta che ci imbattiamo in un tronco contorto, in un fusto dalla circonferenza imponente, in una chioma fiorita dai colori sgargianti.
Siamo abituati a sentir parlare di strani alberi di Natale, costruiti con gli elementi più strani, di design, commestibili, preziosissimi o, al contrario, fatti con materiali di riciclo.
Ma quando è direttamente Madre Natura a metterci la mano, quando semplicemente ci troviamo di fronte a uno spettacolo in forma di tronco e fogliame? Dove si trovano e quali sono gli alberi più strani del mondo?
In realtà il mondo è pieno di alberi: alcuni anonimi, altri bellissimi, magari anche molto rari. L’uomo da sempre trovato rifugio e riparo tra le sue fronde, usa il legname per scaldarsi, costruire suppellettili, armi, si copre con le foglie e si nutre con i suoi frutti. Al giorno d’oggi stiamo perfino vivendo un revival e le case sugli alberi ormai abbondano anche nell’era dell’high tech.
L’albero più antico del mondo
Si chiama Methuselah, ovvero Matusalemme: infatti è l’albero più antico del mondo. Si trova in California, per la precisione nelle White Mountains, e appartiene alla famiglia dei Pini (è un Pinus Longaeva). Ha un’età stimata che oscilla tra i 4844 e i 4845 anni, quindi molti di più del Matusalemme biblico.
Inutile cercarlo: vista la sua preziosità, la location esatta dell’albero viene giustamente mantenuta segreta.
L’Albero della Vita in Bahrain
Siamo abituati a pensare all’albero della vita in forma stilizzata, con i rami a spirale: ma in Bahrain c’è un albero della vita in legno, linfa e foglie. Si trova a Jebel Dukan ed è sopravvissuto a condizioni decisamente avverse alla vita (ecco il perchè del nome), evidenziando una notevole resistenza. Si trova infatti in un deserto, senza acqua nè ombra a parte quella da lui stesso creata.
La sequoia Sherman
Si sa che le sequoie sono tra gli alberi più grandi del mondo: negli Stati Uniti, se vi piace il genere, trovate il Sequoia National Park, dove vive stabilmente il generale Sherman. No, non è un ufficiale dell’esercito americo, bensì una sequoia gigante, alta più di 80 metri e della veneranda età di 2500 anni.
I baobab in Africa
Sono quasi il simbolo dell’Africa stessa: i baobab, immensi alberi dalla forma curiosa e anche una delle forme di alberi più antiche del mondo. Non è raro in Africa trovare persone che vivono all’interno dei loro immensi tronchi senza foglie (perchè sono in grado di immagazzinare moltissima acqua): quello che vedete in foto, per esempio, si trova in Madagascar.
Alberi della seta in Cambogia
In Cambogia ci sono alberi straordinari: basta fare un giro ad Angkor Wat e i suoi templi per rendersene conto. A Ta Phrom, in particolare, potreste imbattervi nell’albero ritratto in foto: le possenti radici si sono fatte largo, con delicatezza, tra i templi, creando uno spettacolo unico.
L’albero più famoso del Messico
Ha un nome altisonante l’albero più famoso del Messico: si chiama infatti Cipresso Montezuma (noto anche come Tule Tree) ed è dententore dell’attuale record della circonferenza più larga del mondo. Ben 11 metri per questa gloria mondiale che è infatti circondata da una piccola staccionata che ne preserva le foglie e il tronco dalla lunga mano dei turisti.
L’albero più famoso di Francia
L’albero più famoso di Francia è in realtà una piccola cappella, che sorge per l’appunto all’interno del tronco di una grande quercia: si chiama Chene Chapelle, si trova a Bellefosse e risale addirittura al 1669, quando un prete decise di costruire una piccola cappella all’interno di quello che già all’epoca veniva considerato un albero molto vecchio (oggi infatti buona parte dell’albero è morto).
L’albero più solitario del mondo
L’albero più solitario del mondo oggi non siste più: lo vedete qui sopra immortalato in un poster che ne descrive bene l’habitat. Il deserto del Sahara, la sabbia, il cielo e niente altro per 400 chilometri intorno. E’ statao abbattuto da un furgone (non sappiamo se per sbaglio, nel caso andare a sbattere contro l’unico albero nel giro di 400 km la dice lunga sullo stato di salute dell’autista).
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