Un raro oggetto archeologico – ritenuto l’unico del suo genere al tempo dei Romani – è stato scoperto a Carlisle, in Inghilterra.
Ai resti delle terme romane presso il Carlisle Cricket Club è stato riportato alla luce un pezzo estremamente raro di colorante viola di Tiro, detta anche porpora tiria, il primo del suo genere mai scoperto nel nord Europa e forse nell’intero Impero Romano. Scopriamo, dunque, insieme quanto vale tale ritrovamento e perché è così importante.
Valeva più dell’oro ai tempi dei Romani: la scoperta
L’insediamento romano di Luguvalium risale al III secolo, durante il regno dell’imperatore Settimio Severo. La scoperta è stata fatta nella sezione di drenaggio di una struttura monumentale, ritenuta uno stabilimento balneare romano.
Conosciuto come “porpora imperiale”, la porpora tiria era un colorante estremamente prezioso nell’antica Roma a causa del suo colore ricco e vivido, che denotava autorità imperiale, ricchezza e status. Ci sono volute molte risorse e anche tanta manodopera per produrne anche piccole quantità, poiché era prodotta con migliaia di lumache di mare tritate (Bolinus brandaris) provenienti dal Mediterraneo. Tale rarità ed esclusività facevano sì che fosse più prezioso dell’oro, a volte fino a tre volte di più in peso.
Dopo la sua scoperta, il pigmento è stato, ulteriormente, studiato dagli specialisti dell’Università di Newcastle e analizzato con l’assistenza della British Geological Society. L’analisi ha mostrato che il pigmento aveva un alto contenuto di bromo e di cera d’api, dimostrando, quasi certamente, che si trattasse di porpora tiria.
Dove era prodotta la porpora tiria in tempi antichi
La scoperta è molto importante, in quanto – raramente – la porpora tiria si trova allo stato solido; la vernice utilizzata nei murali o sulle bare di alto rango, come quelle scoperte a Pompei e nell’Egitto romano, è la forma più comune di scoperta della porpora di tiria.
È stata prodotta soprattutto nella città di Tiro, nella parte orientale del Mediterraneo, da cui prende il nome. Tiro si trova nell’odierno Libano. Era prodotta anche in Nord Africa e sulle coste marocchine.
Re e imperatori vestiti di porpora di Tiro dall’età del bronzo ai persiani, ai Bizantini, a Carlo Magno, ma anche ad Alessandro Magno e Cleopatra VII, fino, ovviamente, ai Romani. A volte la tintura era usata sui vestiti, ma anche per tinteggiare le pareti degli edifici pubblici e delle case dei ricchi, ma anche le pareti degli stabilimenti marittimi.
Frank Giecco, direttore tecnico di Wardell Armstrong, ha sottolineato l’importanza di tale ritrovamento, affermando che “per millenni, il viola di Tiro è stato il colore più costoso e ambito al mondo”. E, grazie a questo nuovo ritrovamento, possiamo ammirarla nel suo antico splendore.