A Marsala gli archeologi hanno riportato alla luce l’antica Lilibeo, un antico edificio databile fra il IV e il III secolo a.C.
Importanti ritrovamenti archeologici sono emersi a Marsala, in provincia di Trapani. Grazie al progetto di valorizzazione del territorio sostenuto dall’assessore Francesco Paolo Scarpinato, direttore del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, hanno ripreso le ricerche nelle aree che si sovrappongono all’antica città.
Gli archeologi Marco Correra, della Cooperativa ArcheOfficina, insieme a Maria Grazia Griffo, del Parco Lilibeo, hanno iniziato le indagini sui nuovi reperti. Sono emersi da due scavi attuati nelle zone di piazza Marconi e via Amendola e di Vico Infermeria.
La finalità è quella di ricostruire la storia dell’antico sistema difensivo. Uno dei ritrovamenti nel primo sito è stato denominato ‘Ponte di roccia’, risale al IV secolo a.C. e pare che conducesse al punto più elevato della città.
Gli studi in corso, da un lato vogliono arrivare a comprendere come fosse questa struttura in origine e dall’altro raggiungere anche il fondo del fossato sottostante che, pare arrivare ad una profondità di circa 12 metri.
I Manufatti
Attualmente sono emersi strati risalenti all’età romana dal I al IV sec d.C. Quello successivo potrebbe essere relativo alla fase punica del IV sec. a.C. Sempre all’Impero Romano appartengono i vari utensìli come anfore, coppe, brocche, ceramiche e lucerne.
Frutto non solo di artigianato locale, ma anche d’importazione. Il secondo sito si trova presso il Castello normanno-svevo, e lo scavo ha lo scopo di raggiungere il fondo del muro di cinta. L‘area interessata è compresa tra la torre a sud est e quella circolare.
Sotto il terreno ci possono essere le prove sulla datazione della fortezza ed eventuali fortificazioni preesistenti al periodo medioevale. Attualmente lo strato raggiunto risale al ‘500, periodo in cui fu realizzato il vicino bastione di San Giacomo.
I manufatti emersi quali brocche, ciotole e scodelle smaltate risalgono al periodo tardo e post medievale. Anna Occhipinti, direttrice del parco, ha dichiarato che stanno indagando anche sulle sezioni e le strutture murarie di un’altra piccola porzione di abitato dell’età romana e medievale.
Scavi
Alla fine del mese di aprile, nella mattinata di domenica 28, c’è stato un open day, dove gli archeologi hanno mostrato alla città un’anteprima di tutto ciò che è emerso. Altre indagini proseguono, nel frattempo, anche su via delle Ninfee e via Pomilia, con la Cooperativa il Progresso e l’Università di Palermo, nell’attuazione del loro Progetto di ricerca.
Sotto la supervisione scientifica dei tecnici del Parco, Giovanni Polizzi, ricercatore in Metodologie della Ricerca Archeologica al Dipartimento Culture e Società UNIPA, ha realizzato un laboratorio di archeologia sul campo. I primi scavi risalgono al 1982, seguiti da altri nel 1984, ’86 e ’90, dai quali emerse anche una Domus del I sec. d.C.