Un uomo vive nella foresta da 40 anni senza gas, acqua e luce. Il motivo? È da piangere per ore!
Protagonista di un documentario della BBC, Ken Smith è un anziano eremita delle Highlands scozzesi dalla faccia fresca che sorride vicino alla capanna di tronchi costruita negli anni ’80 dopo aver deciso a 26 anni che la società era troppo violenta.
Questa decisione arrivò a seguito di un attacco violento da parte di una banda di teppisti. Ken ora ha 74 anni e vive da eremita nella foresta da 40 anni.
Ken, nella sua vita passata, costruiva caserme dei pompieri. Adesso vive in una capanna di tronchi sulle rive del Loch Treig, a Lochaber, costruita lui stesso. La sua principale fonte di cibo è la pesca.
Un fotografo rintracciò il pensionato nel 2020, rivelando che nella sua baita non c’è il telefono, la corrente elettrica e l’acqua potabile.
Inoltre, per i rifiuti compostabili, usa un sistema da lui chiamato “il pozzo senza fondo“.
“Ken è totalmente tagliato fuori dal mondo”, disse il fotografo. “Però legge tantissimo. L’ultima volta che l’ho visto, stava leggendo il libro sul Guinness dei primati, ma mi disse di non riuscire a capire di cosa trattassero molti di quei record, tipo cos’è Facebook“.
Insomma, un uomo che vive totalmente in una capsula del tempo, senza telefono, senza TV, senza corrente, privo del desiderio di volerli.
La capanna di tronchi si trova ai margini di Rannoch Moor e a circa due ore di cammino dalla strada più vicina.
Questo posto, in effetti, è noto come il lago solitario. Non c’è una strada, ma viveva già qui prima che venisse costruita la diga.
Lo scopo del documentario era quello di esplorare gli eventi traumatici che hanno completamente cambiato la vita di Ken, portandolo a voltare le spalle alla civiltà moderna.
Durante gli anni in cui costruiva le stazioni dei vigili del fuoco, ossia dall’età di 15 anni fino a 26 anni, venne aggredito in modo brutale da una banda di teppisti durante una serata fuori.
L’aggressione gli provocò un’emorragia cerebrale, che lo costrinse in coma per 23 giorni.
“Dissero che non mi sarei mai ripreso e che non avrei più parlato”, afferma Ken. “Ma anche che non avrei più camminato. Allora decisi che avrei vissuto soltanto alle mie condizioni”.
Dopo l’aggressione, Ken iniziò a viaggiare vagliando l’idea di vivere immerso nella natura selvaggia.
Quando visitò il territorio dello Yukon (Canada), decise di allontanarsi dall’autostrada in direzione del nulla, iniziando a viaggiare per circa 40.000 km. Poi decise che era il momento di tornare a casa.
Fu proprio durante questo incredibile viaggio che i suoi genitori morirono, evento tragico che scoprì soltanto quando fece ritorno a casa.
Ken iniziò a camminare in lungo e in largo per la Gran Bretagna, ma quando seppe della morte dei suoi genitori crollò completamente.
“Ho pianto per tutto il tragitto “, racconta al documentario. “Poi ho pensato: dov’è si trova il posto più isolato in Gran Bretagna?”
Per trovarlo, Ken iniziò a peregrinare, seguendo ogni baia e ogni luogo dove non c’era traccia di civiltà.
“Dopo aver percorso chilometri e chilometri di nulla, alla fine ho visto questo bosco dall’altra parte del lago”.
Da allora Ken smise di piangere e decise di costruire la sua capanna di tronchi, rimanendo alla fine in questo luogo cibandosi soprattutto dei pesci del lago.
“Chiunque voglia imparare a vivere in modo indipendente, ciò che deve fare è imparare a pescare”, dice.
Tuttavia, le cose per Ken si sono complicate quando, nel febbraio del 2019, ebbe un ictus mentre si trovava nel gelo della neve.
Riuscì a inviare un messaggio tramite il localizzatore GPS, datogli qualche giorno prima. Il segnale dagli Stati Uniti venne inviato alla guardia costiera del Regno Unito che, con un elicottero, riuscì a prelevarlo e a portarlo all’ospedale di Fort William.
Quando si riprese dopo varie settimane di convalescenza, nonostante in tanti cercano di convincerlo a non farlo, tornò nuovamente alla sua vita da eremita.
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