Reperti romani di 2000 anni. Questo è quanto è stato scoperto nelle vicinanze di un canale, un incredibile ritrovamento, vediamo insieme di che si tratta.
Un interessante scoperta svelata in questi giorni e ancora una volta riguardante il mondo dell’Antica Roma. Un mondo questo, che continua ad occupare studiosi ed archeologi di tutto il mondo, che si chiedono quanto ancora ci sia da scoprire riguardo questa importantissima civiltà. E anche questa volta si tratta di una scoperta quasi casuale, avvenuta durante una sessione di scavi preventivi. A cura di un istituto che ha già portato a termine diversi traguardi.
Ancora una volta torna a far parlare di sé l’Inrap. Si tratta dell’Istituto Nazionale di Archeologia preventiva, che nasce in Francia, ma opera anche nel resto d’Europa. L’archeologia preventiva è una branca che coadiuvata dai Beni Culturali si impegna ad esaminare territori potenzialmente ricchi di reperti storici.
Spesso si tratta di zone vicine a siti già certificati come di interesse archeologico, o che hanno già in passato svelato reperti importanti. Vengono dunque effettuate ricerche con mezzi il meno invasivi possibile, piccoli scavi, il tutto prima che una determinata zona possa divenire oggetto di costruzioni moderne, infrastrutture, edifici privati.
Molto spesso è accaduto, soprattutto quando si parla di antica Roma, che venissero portati alla luce reperti nell’ambito di progetti edilizi. I reperti romani di 2000 anni fa arrivano questa volta dalla Francia e precisamente da una zona chiamata Therouanne.
Thérouanne è un comune della Francia di appena 1099 abitanti, che si trova nel Passo di Calais. Una città di origini antichissime. Ed anche sede vescovile dall’inizio del VII secolo alla metà del XVI secolo.
Il ritrovamento in pratica riguarda un’antica filiera romana. Al suo interno si trovavano un laboratorio per calzature, un laboratorio per la conciatura della pelle e produzione della colla.
La scoperta è avvenuta nella zona dell’Abbazia di Saint-Augustin, lungo la Via Comunale settentrionale denominata “Lys”. La scoperta dell’Inrap avviene in un’area esaminata dove dovrebbero in futuro realizzare un impianto per la depurazione delle acque reflue. Condizionale d’obbligo in questo caso visto l’importanza del ritrovamento, che potrebbe bloccare il progetto per mesi.
Si tratta di un sito antichissimo che risale probabilmente al primo impero. Il suo stato di conservazione è ottimale, secondo le dichiarazioni dell’equipe coinvolta. Merito probabilmente della posizione del ritrovamento, vicino alle pendici di un fiume. In totale i reperti collezionati sono moltissimi. Resti di animali utilizzati per ricavare la pelle, resti di attrezzature.
E ancora piccoli oggetti in bronzo, scarpe in cuoio con suole chiodate, spille, piatti chiavi ed aste metalliche. I numerosi resti di macellazione bovina fanno pensare gli archeologi che il sito sia stato costruito nelle vicinanze del fiume proprio per utilizzare le acque come canale di scarico.
Il complesso pare affacciasse da un lato e dall’altro su una strada che dava su un canale, nelle vicinanze di una banchina. Forse i romani la utilizzarono per trasportare le merci. Nella stessa zona gli archeologi hanno individuato anche la bottega di un vetraio, che probabilmente si occupava di lavori metallurgici. All’interno del laboratorio anche diversi reperti come hanno antichi ganci e anche quelli che si pensano essere dei tacchi utili alla conceria per il confezionamento delle scarpe chiodate.
Gli scavi proseguiranno anche nelle prossime settimane per essere sicuri di portare alla luce l’intero complesso. Questo è il primo quartiere artigianale ritrovato in queste zone. Una scoperta davvero interessante secondo gli archeologi dell’Inrap. Perché sopratutto ci racconta qualcosa in più sulla vita romana in questo insediamento francese. Non resta che attendere gli sviluppi definitivi. Anche per meglio comprendere la futura gestione della porzione di terreno.
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