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Viaggiare sicuri in Turchia: documenti, vaccinazioni e luoghi pericolosi

Visitare la Turchia è un’esperienza unica, che regala forti emozioni e ricordi indelebili. E’ un viaggio nell’anima, un qualcosa di diverso da una semplice vacanza. Ma anche alla luce degli ultimi attentati e fatti di cronaca che hanno colpito il Paese cosa bisogna fare per viaggiare sicuri in Turchia? Innanzitutto è bene sottolineare che si può: è fondamentale evitare alcune aree più a rischio, prevalentemente situate nel sud est del Paese, seguire alcune semplici regole per evitare alcune infezioni soprattutto nel periodo estivo e il gioco è fatto. Rispettati questi punti, potrete andare serenamente alla scoperta di un Paese che possiede l’unica città al mondo suddivisa tra due continenti, Istanbul; una regione antichissima, la Cappadocia, famosa per le sue straordinarie formazioni geologiche, inserite tra i Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco, e molto altro ancora. Scoprite come viaggiare sicuri in Turchia, i documenti necessari, le condizioni sanitarie e i luoghi da evitare.

Viaggiare sicuri in Turchia: documenti necessari 

Gli italiani possono entrare in Turchia senza alcuna restrizione con la sola
 carta d’identità valida per l’espatrio, se entrano nel Paese attraverso le frontiere per via aerea e marittima, o dal confine greco e bulgaro per via terra e per via ferroviaria. E’ invece necessario il passaporto per tutti coloro che fanno ingresso in Turchia dai confini sud-est ed est della Turchia; per chi non sta effettuando un viaggio turistico e per chi entra nel Paese con un mezzo di sua proprietà (auto, camper e moto). Il mezzo verrà segnalato sul documento e ricontrollato all’uscita. Inoltre, per entrare in Turchia con la propria auto o moto non basta solo la patente di guida, è necessario il passaporto e la Carta Verde valida per la Turchia d’Europa e la Turchia d’Asia (l’Anatolia).

I minori di 15 anni, devono essere in possesso di un proprio passaporto personale.

Viaggiare sicuri in Turchia: situazione sanitaria 

In generale le strutture sanitarie private raggiungono un livello soddisfacente, invece diversi ospedali pubblici non versano in buone condizioni. I cittadini italiani, in caso di necessità mediche, sono tenuti a pagare l’intero ammontare delle prestazioni godute e le cifre possono risultare considerevoli. Proprio per questo si consiglia di stipulare prima della partenza un’assicurazione sanitaria, che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro Paese.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, non ve ne sono di obbligatorie per entrare in Turchia, tuttavia si raccomanda l’adozione di misure contro la puntura di insetti, i primi responsabili della trasmissione di molte gravi patologie. Inoltre, il Ministero della Sanità turco richiede che i passeggeri in partenza per o provenienti da Paesi in cui vi sono aree colpite da poliomielite endemica (in particolare Afghanistan, India, Pakistan, Nigeria e Tagikistan) mostrino con l’idonea documentazione di essere vaccinati contro tale malattia. Chi intende recarsi in Turchia provenendo da tali Paesi, dovrà pertanto sottoporsi a profilassi vaccinale prima del viaggio. In alternativa potrà essere vaccinato all’ingresso in Turchia oppure sottoscrivere una dichiarazione di ‘espresso rifiuto di misure di prevenzione’.

Nel periodo estivo e in particolare nel sud-est anatolico, è importante non bere acqua dai rubinetti (non è potabile) e fare attenzione all’acquisto delle bevande, al fine di evitare affezioni tifoidee e gastrointestinali. Si sconsiglia inoltre l’acquisto di carne macinata e di diversi tipi di antipasti e insalate miste già confezionate.

Viaggiare sicuri in Turchia: zone pericolose 

Negli ultimi tempi la Turchia è stata teatro di numerosi attacchi terroristici, per tale ragione le Autorità turche hanno elevato il livello di allerta e rafforzato le misure di sicurezza in tutto il Paese.
In considerazione dell’estrema instabilità della situazione ai confini con Siria e Iraq, è doveroso evitare di recarsi nelle province di Gaziantep, Kilis, Sanliurfa, Diyarbakir, Mardin, Sirnak Hakkari e Hatay/Antakya: si tratta di zone dove si sono verificati numerosi attentati, e persiste un elevato rischio di sequestri.
E’ inoltre importante ricordare che il confine di terra con la Siria è tuttora chiuso al transito e presidiato costantemente dai militari. Anche la frontiera con l’Armenia è chiusa.

Infine è consigliabile evitare di recarsi in tutte le provincie orientali e sud orientali del Paese, in particolare nelle aree montane.

Viaggiare sicuri in Turchia: i taxi
 

Per girare in Turchia è facile dover utilizzare dei taxi, soprattutto nelle grandi città come Istanbul. La prima regola che dovrete tenere bene a mente è che il prezzo con il taxista va sempre concordato prima di salire a bordo. Soprattutto nelle zone turistiche infatti, tendono a far pagare ai turisti prezzi fuori misura. Giocate d’astuzia, ma sempre senza esagerare.

Il lato positivo di dover girare con i taxi è che si trovano praticamente a ogni angolo. Non spaventatevi per il loro modo di guidare un po’ spericolato… sono guidatori provetti e soprattutto ci tengono molto all’integrità del loro mezzo di lavoro. E poi non entrano nemmeno in gara con quelli egiziani!

Infine, sappiate che difficilmente troverete tassisti che parlano inglese, pertanto è bene avere con sé un foglio con l’indirizzo della vostra meta scritto in turco. In questo modo azzererete il rischio di fraintendimenti.

Viaggiare sicuri in Turchia: consigli utili 

– Se siete rimasti vittima di un reato in Turchia, potrete chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine ai numeri telefonici 174 o 155. Per sporgere denuncia è necessario invece recarsi al Commissariato di Polizia del luogo dove il reato si è consumato.

– Le Autorità turche hanno istituito, a partire dal 2011, un numero di emergenza per i turisti con problemi sanitari: 112 (in inglese, arabo, russo, tedesco) e un numero per i reclami: 184 (nelle stesse lingue).

– A Istanbul dovrete imparare a convivere con i suoi gatti: sono diverse centinaia e si trovano praticamente ovunque, anche al ristorante. E’ facile infatti che troviate qualche sedia occupata da un micio che dorme serenamente. Fanno parte della bellezza di questa immensa città. Abbiatene rispetto.

– Fate invece attenzione ai cani: è facile trovare gruppi di randagi, soprattutto nelle zone rurali, pertanto è importante proteggersi da eventuali morsi. In caso dovesse accadere, è importante rivolgersi immediatamente a un medico.

– I turchi non hanno un gran rapporto con l’inglese: come accennato prima a riguardo dei taxisti, è difficile che lo sappiano non soltanto le persone più adulte, ma anche i giovani, pertanto dovrete cercare di essere comunicativi utilizzando la vostra creatività e gestualità tipicamente italiana. Il personale delle grandi catene alberghiere, dei ristoranti turistici e dei locali più internazionali conosce invece perfettamente l’inglese.

-E’ bene tenere a mente che, nonostante la Turchia sia ufficialmente uno Stato laico, il 98% della popolazione è composto da musulmani, pertanto è fondamentale rispettare le regole imposte dalla religione: ad esempio, per entrare nelle moschee è obbligatorio coprire il capo, le gambe e le braccia, inoltre bisogna togliersi le scarpe.

Non accettate inviti da persone del posto che si mostrano particolarmente affabili, capita spesso che si tratti di inganni.

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