Cresce la tendenza ad allontanarsi dal turismo di massa per ricercare sempre più esperienze autentiche che consentono di immergersi nella vita locale delle destinazioni prescelte per trascorrere le vacanze. Ecco che nasce un nuovo trend: ‘Viaggiare come i locali’.
Viaggiare ‘like a local’ è una nuova moda che si sta diffondendo anche in Italia, dove il 72 per cento dei viaggiatori continua a prediligere destinazioni di mare e solo la restante parte opta per mete montane. È una scelta che mira a conoscere davvero le destinazioni turistiche, a entrare in rapporto con la realtà che si raggiunge, relazionandosi con le persone e anche con abitudini e tradizioni locali.
Questa scelta viene fatta anche per conoscere le tradizioni e non di meno quelle enogastronomiche delle mete di viaggio. L’alimentazione e, quindi, le sagre di paese e i prodotti tipici, costituiscono un elemento importante. Una scelta dettata dalla volontà di entrare in rapporto diretto con i piccoli borghi, la storia, la cultura che caratterizzano le zone d’interesse.
La tendenza che sta imperversando è quella di cercare non luoghi nei quali ricercare attrazioni più chiassose, più eclatanti, quelle che attirano il cosiddetto turismo di massa, ma mete nelle quali potersi fermare sui particolari che rendono esclusivo un territorio, partecipando a feste tradizionali, magari assistendo a manifestazioni tipiche, vivendo i piccoli borghi, gustando il cibo che è specifico della località. Un modo di concepire le vacanze finalizzato ad arricchire il bagaglio di conoscenze attraverso esperienze uniche.
Questo nuovo modo di concepire le vacanze sta dando impulso alle piccole imprese, linfa vitale agli agricoltori, ai piccoli agriturismi, a strutture ricettive meno note, alle attività più piccole, meno note al turismo di massa. La conoscenza delle comunità locali diventa prioritario, alla ricerca di autenticità e dei valori che sono propri della cittadina che si visita.
Una novità di rilevo per l’economia visto che dà la possibilità anche alle attività imprenditoriali di dimensioni ridotte di vedere un incremento del fatturato, favorendo un’economia più fiorente non solo per le grandi imprese. Tutto questo viene favorito anche dalla scelta del periodo delle partenze che, se fino a poco tempo fa, si concentravano nei mesi più caldi, ora sono state, da molti, posticipate a settembre o anche a ottobre. La ricerca dell’autenticità dei posti da visitare risulta più vera quando non combacia con il periodo delle vacanze di massa. Il viaggiatore raggiungendo la destinazione prescelta quando il boom di turisti è ormai un ricordo, ha un’ulteriore possibilità di vivere la realtà del territorio.
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