Sapete qual è una delle aree verdi più visitate in Italia? Qui si possono ammirare diverse specie animali, scopriamola insieme.
Sono diverse le aree verdi in Italia e da sempre meta di pellegrinaggio da parte di chi ama la natura. Delle oasi di tranquillità e serenità che in molti amano raggiungere per rilassarsi e rigenerarsi. Luoghi perfetti anche per chi viaggia con i bambini, perché spesso propongono veri e propri programmi di educazione ambientale.
Attività in realtà molto utili anche agli adulti per imparare qualcosa in più sulla conservazione della natura, delle specie locali e sulla tutela dell’ambiente. Un’area in particolare è molto famosa e assai frequentata. Sapete dove si trova?
Il nostro paese in tema di parchi nazionali è molto ricco. Sono diverse le zone universalmente celebri per la loro bellezza naturale. Soprattutto molto variegate nella gamma di paesaggi che vi si rintracciano internamente, tra montagne, valli, laghi cristallini e cascate.
Ogni regione ne ha diverse ed ognuna con altrettanto diverse peculiarità. Soprattutto per quel che riguarda flora e fauna. Habitat naturali per specie rare di uccelli, mammiferi, rettili ed insetti che sono unici di queste aree. Il modo migliore ed il preferito per vedere da vicino la ricchezza della biodiversità italiana.
Tra le aree verdi più visitate in Italia una in particolare è famosa per tutto questo ed anche per le diverse opportunità di praticare attività all’aria aperta. Escursioni, trekking, mountain bike, a seconda della stagione. Si tratta del famosissimo Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. 50.000 ettari e 150 diversi itinerari escursionistici, praticamente il paradiso.
Inizialmente indicato con il nome Parco Nazionale d’Abruzzo, come area comprende province che fanno capo a L’Aquila, Frosinone, ed Isernia. Di antica istituzione, risale 1l 1922.
Talmente ricco di vegetazione meravigliosa che nel 2017 le sue faggete sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Si rintracciano nelle zone di Lecce nei Marsi, Pescasseroli e Villavellonga.
A rendere questo luogo ancora più speciale il fatto che rientrino nel territorio piccoli bellissimi borghi. In molti amano infatti abbinare l’esplorazione della natura ad una dimensione più cittadina. Non ci si annoia mai perché il Parco permette di sperimentare diverse attività come l’equitazione, l’escursionismo ed anche lo sci alpino. Inoltre è una meta molto rinomata per il clicloturismo e naturalmente il birdwatching.
Dicevamo che percorrere il Parco è possibile attraverso ben 150 itinerari escursionistici. In totale un’area disponibile di ben 750 chilometri, ramificata in sentieri di diversa difficoltà quindi pronti ad accogliere visitatori di preparazione fisica diversa. Tra quelli più semplici certamente i Sentieri-natura, adatti soprattutto ai bambini perché partono da piccoli borghi. Uno molto famoso è quello che collega Barrea al Lago di Vivo.
Se invece si preferisce un percorso panoramico, allora quello più adatto inizia a Civitella Alfedena e permette di esplorare la Val di Rose fino a raggiungere Forca Resuni. I più abituati a camminare anche con diversi tipi di pendenza, ameranno l’escursione che attraversa la Val Fondillo. Un’ottima visuale del Monte Marsicano ripaga di tutta la fatica.
Quella faunistica è però probabilmente l’attrattiva principale del Parco. Probabilmente la presenza di grandi mammiferi è il motivo che ha scatenato l’esigenza di dichiarare riserva naturale queste zone.
Risiedono qui diverse specie protette, alcune endemiche e molto importanti zoologicamente. Il suo simbolo è naturalmente l’orso bruno marsicano. Si trova in tutte le zone di montagna in circa 50 esemplari. Lo si rintraccia principalmente nella zona dei Monti della Meta e nella riserva naturale Feudo Intramonti. Una specie comunque sempre molto a rischio a causa del bracconaggio.
C’è poi anche il lupo appenninico, rintracciabile in appena 50 esemplari. Altrettanti importanti sono il camoscio d’Abruzzo, cervi e caprioli, reintrodotti negli anni e che hanno contribuito anche alla crescita degli esemplari di lupo.
Ci sono poi diversi mammiferi minori come il gatto selvatico, la lepre italica, la martora, tasso e faina. E ancora donnola, riccio e scoiattolo meridionale. Molto curiosa la presenza di ben tredici specie di pipistrelli. E naturalmente il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è celebre per la possibilità di fare bird watching. Si rintraccia qui infatti il famoso picchio di Lilford, mentre la zona di Pescasseroli è celebre per il picchio nero. Si possono avvistare anche gipeti, cicogne bianche, e rapaci come falco pellegrino, poiana, aquila reale ed anche l’allocco. L’aquila reale in particolare nidifica moltissimo qui.
Da un punto di vista di ospitalità, questa area verde consente anche di dormire nel suo terrritorio. Questo grazie alle diverse strutture ricettive di diversa tipologia. Si trovano alberghi da 2 a 4 stelle, ostelli, agriturismi e bed and breakfast. Ma anche diverse aree campeggio. La ricca rete di ospitalità negli anni è stata fondamentale per la riscoperta di piccoli borghi da un punto di vista turistico.
Sicuramente da visitare si segnalano Pescasseroli, Lecce e Gioia nei Marsi, Bisegna, Opi e Villlavelonga, tutti molto caratteristici ed ognuno con diverse peculiarità.
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