Un nuovo studio rivela una verità sui nostri antichissimi antenati, e sembra proprio che fossero più vicini all’Homo Sapiens di quanto si pensi.
Secondo lo studio “Homo sapiens and Neanderthal Use of Space at Riparo Bombrini” pubblicato sulla rivista Journal of Archaeological Method and Theory, i ricercatori sono giunti ad una interessante conclusione circa l’Uomo di Neanderthal.
Gli studiosi hanno combinato i dati presenti nel sito archeologico ligure di Riparo Bombrini con gli studi sulla “tecnologia litica, resti faunistici e conchiglie marine”. Il risultato ha portato a una nuova verità sulle possibili differenze e somiglianze riguardo ai comportamenti tra Homo Sapiens e Neanderthal.
Si è potuto notare che questi ultimi sono molto più simili all’Homo Sapiens di quanto si pensi. Lo studio è partito da uno dei siti archeologici italiani più interessanti, Riparo Bombrini in Liguria. I ricercatori hanno mappato la distribuzione degli strumenti.
Ed anche delle ossa di animali, delle conchiglie marine sulla superficie del sito e hanno notato che i modelli organizzativi dei Neanderthal sono molto vicini a quelli dell’Homo Sapiens. Le somiglianze tra i due gruppi per “l’uso strutturato dello spazio e l’organizzazione e suddivisione dello stesso” sono piuttosto chiare e, allo stesso tempo, inattese.
Gli spazi erano oragnizzati secondo una capacità cognitiva più elevata rispetto a quanto si è sempre pensato. Alcuni elementi, infatti, si ripetono seguendo un metodo costante e coerente. La posizione dei focolari e quella dei rifiuti ne sono un esempio.
Dal punto di vista del territorio mostravano una particolare capacità di pianificazione che teneva conto di una possibile rioccupazione degli spazi in un momento diverso e successivo. Amélie Vallerand, dottoranda presso l’Università di Montréal, ha affermato che è stato molti utile contare “il numero di unità contigue dello stesso tipo di cluster”.
Questo perchè permette di comprendere quei modelli che aiutano a “identificare le attività svolte da questi gruppi”. Gli altri autori dello studio hanno scritto che “c’è una logica di fondo su come è stato utilizzato lo spazio, indipendentemente da quale specie fosse presente in quel momento”.
Sia i Neanderthal che l’Homo Sapiens strutturavano lo spazio seguendo i vari compiti che vi si svolgevano e delle varie esigenze del momento. Questo indica che i Neanderthal “erano più ‘umani’ di quanto generalmente si pensi“.
I ricercatori hanno individuato anche delle differenze. Per esempio, i Neanderthal utilizzavano sporadicamente il territorio ligure. Di contro, l’Homo Sapiens soggiornava in un determinato territorio per periodi più lunghi. L’obiettivo era quello di adattarsi al posto.
Lo studio mostra, quindi, una verità interessante. Non solo, sottolinea l’importanza del confronto tra il Neanderthal e l’Homo Sapiens da portare avanti all’interno di un unico sito.
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