Una scoperta archeologica straordinaria in un luogo di epoca romana, grazie al rinvenimento di un teschio porterebbe alla luce una notizia di importanza mondiale: il primo caso di chirurgia cranica nell’Italia Longobarda.
Di pochi giorni fa, una notizia che sta cambiando la storia della medicina medievale ad oggi conosciuta. Questo si deve ad una ricerca internazionale dell’Università britannica di Cambridge con la Sapienza di Roma, la Cattolica di Milano, l’Università di Saragozza, il Cnrs francese e l’Università di Washington. Il team di ricerca coordinato da Ileana Micarelli, ha infatti scoperto un caso di chirurgia cranica nell’Alto Medioevo.
Il cranio di una donna longobarda risalente a ben 1300 anni fa rinvenuto a Castel Trosino, in provincia di Ascoli Piceno. Secondo il “Journal of Osteoarchaeology” è quanto al centro di questa straordinaria ricerca. La donna avrebbe fatto parte della popolazione migrata nel nostro paese a cavallo tra il II e IV secolo a.C. stanziata nel basso fiume Elba.
Dalle prime analisi è emerso che la donna sarebbe stata sottoposta a due operazioni chirurgiche, l’ultima poco prima di morire. Sono state infatti evidenziate due trivellazioni nel teschio. Una a forma di croce ed effettuata probabilmente con mezzi di fortuna. Interventi che devono aver procurato alla donna sofferenze indicibili, considerato che non si trattava di pratiche comuni nell’epoca.
I motivi dietro questa scoperta da brivido sono ancora oggetto di speculazione. Gli archeologi non si sentono di escludere l’eventualità di un rito spirituale o giudiziario dietro questa pratica. Tuttavia non vi sono al momento prove a sostegno di questa tesi, pertanto si è proceduto ad analizzare eventuali malattie della donna. Ebbene al momento non sono state rinvenute lesioni che possano far pensare a patologie tumorali.
Neanche traumi o malattie congenite. Grazie anche a metodi di indagini biochimiche molto all’avanguardia è stato inoltre possibile ricostruire una sorta di anamnesi nella vita della donna. Abitudini alimentari, cambiamenti nella mobilità e quali cure mediche abbia subito nel corso degli anni. Il tutto è oggetto di studio al momento.
La scoperta è straordinaria perché apre nuovi scenari sulle terapie e sul modo di utilizzare la medicina più avanzata durante il Medioevo. Ad oggi infatti sono stati rinvenuti altri esempi che fanno riferimento a diversi periodi storici alcuni ancor più antichi che fanno pensare a conoscenze molto più approfondite di quanto pensassimo. Questo caso si può però considerare il primo per quel che concerne l’Alto Medioevo.
Ileana Micarelli lavora per l’Università di Cambridge ed è post doc presso la Sapienza di Roma. Il team di ricerca da lei coordinato è internazionale e multidisciplinare. Ad affiancarla anche Giorgio Manzi, del Dipartimento di Biologia Ambientale de La Sapienza. “Abbiamo scoperto – spiega Micarelli – che la donna era sopravvissuta a diversi interventi, essendo stata sottoposta a una terapia chirurgica a lungo termine, che consisteva in una serie di trapanazioni successive“.
Il rinvenimento del teschio è avvenuto nel cimitero di Castel Trosino. Il piccolo borgo si trova in provincia di Ascolti Piceno. Famoso in epoca romana per le acque termali e considerato perfetto punto di avvistamento. Le sue acque erano note come ‘salmacine’. Il nome si deve probabilmente alla ninfa pagana Salmaci. Qualora vi avventuraste nel territorio Piceno, ne è una tappa imprescindibile.
Il piccolo borgo è noto per la Necropoli scoperta nel 1893. In quell’anno vennero infatti scoperte alcune tombe con ricchi corredi. Gli scavi successivi portarono alla luce diverse centinaia di tombe di origine longobarda. Il tutto risale al VI-VII secolo.
Attualmente i suoi reperti e tesori sono consultabili nel Museo Archeologico Statale di Ascoli. La Necropoli rappresenta il più importante esempio dell’insediamento della popolazione Longobarda in Italia. Da diversi anni è visitabile grazie ad un sentiero attrezzato. Da segnalare anche una rappresentazione della cerimonia funebre longobarda.
Il borgo si trova in cima ad una rupe, immerso nella quiete assoluta. Nelle vicinanze è possibile visitare anche i bellissimi Monti della Laga.
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