Un ritrovamento molto importante, un oggetto antichissimo di 2000 anni fa emerge nel terreno di una struttura romana. Di che si tratta? Ve lo diciamo noi.
Arriva da un importante sito archeologico romano in una zona che da sempre interessa storici ed archeologi. Un luogo che nei lunghi anni di ricerche ha restituito diversi reperti che sono stati utili per aprire una finestra sulla vita quotidiana dell’epoca romana.
Ancora oggi si tratta di un sito davvero affascinante per gli appassionati di storia e archeologia che desiderano immergersi nel mondo dell’Antica Roma. Questa volta restituisce oggetti molto importanti, vediamo di che si tratta.
Uno dei territori in cui i romani si sono spinti più a fondo negli anni del loro dominio è sicuramente quello inglese. Infatti il luogo di cui parliamo oggi si trova proprio tra Inghilterra e Scozia.
Una porzione di territorio chiamata regno di Northumbria, o in italiano Nortumbria. In pratica uno dei sette regni anglosassoni creati da il VII secolo e il X secolo. Il nome deriva dalla parola Norban-Hymbre, ovvero a nord del fiume Humber.
In questo territorio si trova un sito archeologico tra i più importanti di questa regione, chiamato Vindolanda. I romani lo costruirono nel 79 per ordine di Gneo Giulio Agricola. Un insediamento resosi necessario dopo la conquista della Britannia del nord. Non a caso si trova ad appena due chilometri dal Vallo di Adriano.
I romani lo utilizzarono molto come forte difensivo e punto di sorveglianza della strada di Stanegate, che collegava Tyne e Solway Firth. Secondo gli storici questo insediamento venne ricostruito diverse volte. Tutti i reperti rintracciati sono stati recuperati a partire dagli anni trenta del XX secolo.
Le ricerche però non si esauriscono mai e infatti nell’ambito di una nuova campagna di scavo sono emersi nuovi importanti reperti. Tra questi un oggetto antichissimo risalente a ben 2000 anni fa.
In una zona dove il terreno è riuscito a nascondere, ma anche a conservare ottimamente questi reperti, gli archeologi hanno recuperato diversi oggetti.
Per la maggior parte utensili di vita quotidiana, come ad esempio scarpe, brocche, piatti. Il ritrovamento più curioso è però un cucchiaino. A ben guardarlo non è un cucchiaino qualsiasi, ma di quelli costruiti per mangiare molluschi, o uova o lumache.
Il cucchiaio si presenta nonostante l’ossidazione, come un piccolo oggetto con la punta acuminata, che probabilmente serviva per meglio estrarre il mollusco o la lumaca. Il manico si costituisce di una punta piatta e tonda. Un manico, ma probabilmente anche una sorta di piccola paletta, per meglio raschiare all’interno dei gusci.
Ritrovamenti di questo tipo non sono insoliti in ambienti come quello di Vindolanda, dove comunque i soldati risiedevano utilizzandolo come un’abitazione. Numerosi cenni storici inoltre ci informano della grande passione degli antichi romani per le lumache o, come le chiamavano loro “chiocciole”. Sembra che scoprirono la loro bontà durante l’assedio di Cartagine e da allora decisero di allevarle in patria.
Lo stesso Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, racconta che i più abbienti erano soliti nutrirsi di lumache allevate con farine particolari ed erbe aromatiche. Un’importazione ed un modello quello degli allevamenti, che si deve a Fulvio Lippino. Il ritrovamento del cucchiaino ci dice dunque di quanto fossero alla base della piramide alimentare di quegli anni.
Gli scavi probabilmente proseguiranno per portare alla luce altri reperti. Si vanno così ad aggiungere ai ricchi resti restituiti negli anni dal terreno di Vindolanda.
Il sito era originariamente una piccola fortezza di legno, successivamente ricostruita in pietra. A renderlo così straordinaria anche i ritrovamenti di tavolette di legno, che contengono scritti originali del periodo romano. Un oggetto antichissimo scoperto nel corso degli scavi archeologici condotti a partire dagli anni ’70.
Inizialmente vennero liquidate come scarti del legno, finché gli archeologi non si resero conto che erano incollate tra loro. All’interno, gli esperti delle Università di Manchester e Durham trovarono e trascrissero i testi di alcuni documenti ufficiali e privati. Redatti secondo le stime, durante il I e II secolo. Attualmente si trovano nel British Museum.
Il sito di Vindolanda è aperto ai visitatori. All’interno ospita un museo che espone molti dei reperti scoperti durante gli scavi. I visitatori possono esplorare le rovine romane e scoprire qualcosa di più sulla storia del Vallo di Adriano.
L'Italia è un autentico scrigno di tesori nascosti, e i suoi borghi sono tra le…
La sfida oggi non è solo chi costruisce l'auto più veloce o la più elegante,…
Ci sono strade che corriamo così spesso che quasi smettiamo di pensarci. Il rumore del…
Ci sono strade che portano segreti, percorsi che attraversano una città con una storia invisibile…
Benzina, il comunicato improvviso: addio per sempre. Automobilisti distrutti: ecco di cosa si tratta... È…
Immagina di essere al volante e di dover affrontare un imprevisto che potrebbe cambiare radicalmente…