Una necropoli sconosciuta riscriverà le carte archeologiche. Nessuno ne aveva sentito parlare prima d’ora.
Nelle mappe della Carta archeologica di Vetulonia del 1931, l’archeologo e storico Doro Levi non aveva riportato e censito questo straordinario sepolcreto.
Adesso, con questo nuovo ritrovamento, il sito archeologico di Vetulonia farà sì che le preziose mappe, ancora oggi punti di riferimento fondamentali per gli esperti del settore, vengano aggiornate e riscritte.
L’amministrazione comunale di Grosseto ha ufficializzato il ritrovamento della nuova necropoli solo negli scorsi giorni.
L’annuncio, in videoconferenza in occasione del convegno dell’Archeological Institute of America a New Orleans negli Stati Uniti, è arrivato alle orecchie degli esperti di tutte le parti del mondo.
Il merito della scoperta si deve a una squadra di archeologi tutta italiana con a capo la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. A sostenere le ricerche, l’Associazione culturale archeologica Isidoro Falchi.
Per molto tempo Vetulonia fu considerata una città etrusca avvolta nel mistero e nel mito. Di questo importante centro economico e politico si erano infatti perse le tracce. Almeno fino a quando, nel corso dell’Ottocento, alcuni scavi portarono alla luce reperti di grande valore.
Tra questi, il basamento della statua di Claudio sul quale si trovavano scolpite tre divinità di tre popoli etruschi.
Dopo i ritrovamenti, nel 1880 Isidoro Falchi decise di proseguire con le ricerche le quali portarono alla scoperta di altri reperti etruschi.
A più di un secolo di distanza, i ricercatori hanno ritrovato un nuovo sepolcreto di origine etrusca in località Poggio Valli, vicino alle altre due necropoli di Colle Baroncio e Le Dupiane.
Secondo gli esperti si tratterebbe di un esempio che testimoni l’evoluzione delle architetture sepolcrali etrusche, le quali sono passate dalle tombe a circolo di pietre a quelle costituite da una camera vera e propria.
I lavori che hanno portato al nuovo ritrovamento sono iniziati nel 2018 in seguito all’annuncio della sindaca Elena Nappi e dell’assessore al patrimonio Walter Massetti. Il fine ultimo era ed è ancora la realizzazione della nuova Carta archeologica.
Inizialmente l’obiettivo dei lavori era quello di aggiornare il documento prendendo in considerazione tutti i cambiamenti avvenuti per cause di forza maggiore all’interno del territorio comunale nell’arco dell’ultimo secolo.
Gli archeologi hanno quindi segnalato la scomparsa di alcune opere funerarie erose dal tempo o ricoperte dalla vegetazione. D’altra parte, però, con grande stupore hanno avuto la possibilità di compensare le perdite con una nuova preziosa struttura sepolcrale da aggiungere alle mappe della Carta.
La necropoli si trovava nascosta tra rocce e piante. La sua scoperta andrà sicuramente a incrementare l’importanza del sito di Vetulonia e a valorizzarne ancora di più il territorio circostante.
Tuttavia, anche in seguito a quest’ultima e importante scoperta, le campagne di scavo a Poggio Valli continueranno a essere svolte.
Questo perché secondo gli esperti potrebbero essere ancora moltissimi i tesori celati in quest’area. Qui nel corso dell’Ottocento Isidoro Falchi aveva già scovato importanti ritrovamenti etrusco-romani. E chissà quanti altri ancora sono ancora sepolti.
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