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Italia

Treni, nuovo regolamento per tutti: la notizia che sorprende milioni di pendolari

Una notizia che arriva inattesa sorprendendo i pendolari di tutta Italia. Treni, un nuovo regolamento, ecco di che si tratta e da quando entra in vigore.

Nuovo regolamento per tutti – viaggi.nanopress.it

Ogni giorno milioni di persone nel nostro paese si spostano per andare a lavorare. Diverse persone prediligono l’utilizzo dei mezzi pubblici sia per una questione di risparmio economico (prezzi della benzina, usura della macchina) sia per la comodità di non dover pensare all’annoso problema del traffico e del parcheggio.

Negli anni inoltre diverse persone, soprattutto nella capitale, si sono spostate nei centri di provincia. Anche quello del pendolarismo è un tema sempre molto caldo a causa dei disagi sulle infrastrutture. Vediamo cosa succede.

Treni, nuovo regolamento, ecco cosa cambia

Chi prende tutti i giorni i treni per studio o lavoro lo sa. I disagi sono all’ordine del giorno. Chi abita in provincia e si deve recare nelle grandi città, ogni giorno deve organizzarsi sapendo di poter incorrere in ritardi e/o cancellazioni dei treni.

Un problema discusso da sempre e che sono anni che si cerca di risolvere sperando di poter aumentare il numero di corse giornaliere, e di lavorare affinché i mezzi funzionino correttamente e senza continui guasti temporanei, che rallentano la circolazione anche di ore.

Treni nuovo regolamento – viaggi.nanopress.it

Alcune tratte più di altre infatti sono davvero molto affollate, e quando si genera un disagio in una determinata zona, provoca un tremendo effetto a catena che si protrae spesso per tutta la giornata. Qualcosa però sta per cambiare per i viaggiatori.

Sui treni, un nuovo regolamento è entrato in vigore dal 7 giugno scorso. Si tratta di un regolamento Ue, precisamente il n.2021/782, che va a sostituire il precedente risalente al 2007.

Le nuove disposizioni dell’Ue sulla questione rimborsi

Il nuovo regolamento è molto interessante da un punto di vista di tutela del passeggero. Quello che i pendolari lamentano di continuo è infatti di non essere spesso protetti in caso di ritardi o disservizi.

In questo senso, quando deliberato dall’Ue, spariglia leggermente le carte in tavola. Secondo il nuovo regolamento, non verranno più rimborsati ritardi o cancellazioni delle corse, dovute ad eventi straordinari. Si intende dunque tutti quei casi in cui si verificano calamità naturali, o come nella nostra storia recente, pandemie o anche attentati terroristici. In questo caso si tratterebbe di eventi non dipendenti dalla volontà della società che gestisce i treni.

Il regolamento Ue – viaggi.nanopress.it

Attenzione però, perché invece in caso di sciopero, dunque una eventualità ben prevista, il viaggiatore ha diritto all’indennizzo. E non solo. Qualora si andasse incontro ad un ritardo delle corse pari o superiore a 60 minuti, la compagnia è tenuta ad offrire delle alternative valide entro e non oltre 100 minuti. Diversamente scatta il rimborso anche in questo caso.

Molto importante il fatto che i passeggeri non devono in alcuni modo sostenere dei costi per le modalità di viaggio alternative, sia se si cambi mezzo di trasporto, che compagnia. Anche in questo caso una volta superati i 100 minuti per porre rimedio al disagio.

Le disposizioni per disabilità e mobilità ridotta e come chiedere i rimborsi

Una particolare ed importante menzione riguarda i passeggeri con problemi di disabilità o mobilità ridotta. Sono ammessi gli accompagnatori, ma non obbligatoriamente se non necessari.

Nel caso in cui però questo fosse presente, il suo viaggio è gratuito ed ha diritto a stare seduto accanto all’assistito. Il periodo di avviso per le richieste di assistenza, passa inoltre a 24 ore, una notevole differenza rispetto a mezzi come pullman ed autobus, che ne prevedono tra le 36 e le 48. Inoltre tutte le stazioni ferroviarie dovranno necessariamente avere una persona incaricata che possa gestire queste evenienze.

C’è poi il discorso dei biglietti cumulativi, che spesso prevedono il cambio del treno per una coincidenza. Di norma vengono acquistati con una prenotazione singola. In questo caso qualunque sia la ragione del ritardo una volta superati i 60 minuti, il passeggero potrà chiedere rimborso ed assistenza.

Nuove tutele per i pendolari – viaggi.nanopress.it

Per il rimborso si terrà conto dell’importo intero versato all’atto della prenotazione. Anche se si tratta di biglietti che riguardano venditori diversi, il regolamento Ue li ritiene tutti responsabili del risarcimento. Ed attenzione: i viaggiatori che vivono la situazione di disagio potranno richiedere rimborso per alloggio e pasti. A patto che sia entro un limite di tre giorni.

Tre mesi è la tempistica fissata per chiedere rimborsi o reclami, tramite moduli che ogni compagnia è obbligata a fornire. Queste controversie sono vigilate e controllate dall’Autorità di regolazione dei trasporti. Basterà in caso di necessità, rivolgersi alla piattaforma Concilia web.

A meno che naturalmente i problemi sorti non si possano risolvere facilmente tramite conciliazione. Il termine parte da un mese dopo che il viaggiatore ha presentato domanda di reclamo, rimasta senza risposta e permane fino ad un anno dall’evento in cui si è verificato il disservizio.

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