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Scoprire la Transilvania con un tour in moto, durante la stagione estiva è il modo migliore per visitare questa terra affascinante e misteriosa, ospitale e ricca di storia: tra le sue antiche città fortificate costruite dai sassoni, i suoi misteriosi castelli che raccontano anche la storia del controverso conte Dracula, e le sue vaste distese di verdissime foreste, questa regione rumena vi colpirà con i suoi meravigliosi paesaggi, la sua ottima cucina e la secolare storia che si respira in ogni paesino, in ogni chiesetta e in ogni castello. Tutto ciò in un avventuroso viaggio on the road: per visitare tutte le emozionanti attrattive turistiche in moto sono necessari dai 15 ai 20 giorni di viaggio, in modo da poter godere dei meravigliosi panorami naturalistici e da poter anche visitare la prima tappa del tour, ovvero Budapest.
Solitamente infatti, arrivando dall’Italia la capitale ungherese è una tappa di rito sia per potersi riposare dopo le centinaia di chilometri percorse, sia per la sua bellezza: cominciate rilassandovi in uno dei tanti e rinomati complessi termali, come il bagno termale Gellért o il bagno termale Széchenyi, e poi concedetevi il giorno successivo per visitare la città più bella del Danubio, con gli affascinanti quartieri Buda e Pest divisi dallo scorrere del fiume. Ma è già il momento di rimettersi in sella per partire alla scoperta della capitale della Transilvania, Cluj Napoca, e più a sud delle cittadine storiche sassoni: Alba Iulia è una cittadella fortificata cinta da antiche mura, che conserva antichi palazzi, bastioni e cannoni; sulla strada per Sighisoara, città natale del conte Dracula, si possono visitare il castello di Hunedoara, la piacevole cittadina di Sibiu e la chiesa fortificata di Bjertan, mentre arrivati a Sighisoara si può ammirare un’altra bellissima cittadella fortificata posta in cima a una collina, molto ben conservata nel suo antico fascino. La cittadina è anche famosa per essere la terra natale di Dracula, e gli amanti del brivido possono trascorrere Halloween nella spettrale Casa Wagner, ambientazione perfetta per vivere la notte delle streghe e dei vampiri. Ultima tappa tra le cittadine sassoni è Brasov, famosa sia per le montagne ricoperte da boschi in cui fare trekking e avvistare animali selvatici, sia per i suoi monumenti storici come la Biserica Neagra (la Chiesa Nera), nella quale si trova la campana di bronzo più grande di tutta la Romania.
Da Brasov si può fare un’escursione per visitare il Castello di Bran, erroneamente attribuito al conte Dracula, che infatti non ha nulla di tenebroso o oscuro; proseguendo dopo Brasov si incontra il Castello di Peles, un altro splendido edificio che merita assolutamente una visita per i suoi affreschi esterni e le sue eleganti rifiniture in legno scuro. Anche se da qui comincia il viaggio di ritorno, la Transilvania ha in serbo ancora molte sorprese per i suoi visitatori: proseguendo in direzione nord lungo la celebre strada transfagarasan, verso la Bucovina, il paesaggio montuoso dei Carpazi vi terrà compagnia: lungo la strada potrete visitare le gole di Bicaz, profondissime e suggestive voragini scavate dal torrente omonimo, e il Lago Rosu, molto particolare grazie ai tronchi d’albero pietrificati che affiorano dalla superficie dell’acqua. Arrivati finalmente nella regione storica della Bucovina, divisa tra Romania e Ucraina e immersa in un paesaggio verdissimo, potrete visitare i meravigliosi monasteri affrescati all’esterno di Voronet, Sucevita e Moldovita, che da soli varrebbero l’intero tour.
Oltrepassando la Bucovina si arriva nel Maramures, un’altro distretto molto famosa per le sue antiche chiese in legno: tra esse ricordiamo quella di Barsana, che comprende oltre alla chiesa altri tipici edifici in legno appuntiti. Il distretto è anche famoso per il cimitero allegro di Sapanta, sulle cui lapidi sono raffigurate vignette che rappresentano il defunto quando era in vita, accompagnate da un testo allegro che ricorda la persona scomparsa; ma esplorare il Maramures è anche un’esperienza unica che permette di osservare un mondo rurale e agricolo che da noi è scomparso ormai mezzo secolo fa, e qui è invece ancora lo stile di vita di tutti gli abitanti. Con la visita del distretto finisce anche il nostro itinerario, che vi condurrà verso il confine ungherese e poi austriaco, fino al rientro in Italia.
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