Cosa si nasconde dentro la Statua della Libertà? Chi l’ha costruita e come? Se anche tu ti sei posto queste domande, eccoti svelata tutta la verità sul monumento simbolo della Grande Mela.
Ogni più importante città del mondo ha il proprio segno distintivo. Roma ha il suo Colosseo, Londra la torre del Big Ben, Parigi la Tour Eiffel.
Spostandoci oltre oceano, poi, troviamo New York con la sua inconfondibile Statua della Libertà posizionata di fronte Manhattan, sulla Liberty Island, pronta a dare il benvenuto a tutti coloro che arrivano qui dal mare.
Si tratta di uno dei monumenti più famosi del mondo e la storia della sua costruzione è alquanto curiosa.
É il simbolo di New York, è frutto del genio di un artista francese ed è ispirata a una statua italiana. La Statua della Libertà, con i suoi 93 metri totali di altezza, nasce in Francia grazie a Edouard Laboulaye.
Quest’ultimo nel 1865 decide di costruire un monumento da donare agli americani in segno d’amicizia tra i due popoli e in commemorazione della dichiarazione di indipendenza avvenuta un secolo prima. A cogliere la palla al balzo fu lo scultore Frédéric Auguste Bartholdi che iniziò a pensare a come progettare una così monumentale statua.
La soluzione gli venne in mente durante un soggiorno in Italia, precisamente ad Arona, in Piemonte. Qui infatti si trova il Colosso di San Carlo Borromeo, una statua realizzata da Siro Zanella e Bernardo Falconi tra il 1624 e il 1698.
A quei tempi, con i suoi 35 metri, era la scultura più alta al mondo. Da questa opera Bartholdi prese in prestito l’idea della realizzazione di una struttura interna e un rivestimento esterno in rame.
Una figura fondamentale per la realizzazione della Statua della Libertà fu Gustave Eiffel. Eiffel suggerì sin da subito di lasciar perdere l’idea secondo la quale era necessario costruire la struttura interna in mattoni, proponendo invece di utilizzare la tecnica della struttura reticolare.
All’interno della Statua quindi si trova ancora oggi uno scheletro costituito da colonne e travi poi fissate al rivestimento esterno tramite dei rivetti.
Con questa tecnica infatti si riduceva il rischio di tensioni e spaccature sulla superficie che si sarebbero potute verificare nel caso in cui si fossero utilizzate connessioni più rigide. Tutto questo venne poi ricoperto da ben 300 e più lastre di rame le quali costituiscono il rivestimento esterno.
La Statua della Libertà fu costruita direttamente in Francia e spedita solo in seguito, smontata in pezzi, negli Stati Uniti. A dieci anni dalla prima costruzione, l’opera fu pronta per essere donata agli americani.
Prima della spedizione, quando testa e mano con la torcia erano già state realizzate, questi due pezzi furono esposti uno a Parigi e uno a Philadelphia per presentare la statua.
Solo nel 1885 tutti i pezzi del simbolo di New York partirono all’interno di circa 300 casse per gli Stati Uniti con un’operazione guidata dalla marina militare francese. La sua inaugurazione avvenne infine l’anno successivo, quando fu completato anche il piedistallo.
Da allora la Statua della Libertà, dapprima con il suo colore rossastro (il rame si è con il tempo ossidato diventando verde), sorge nel bel mezzo della baia di New York, accogliendo tutti coloro che da sempre sognano la Grande Mela.
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