Individua qualcosa sul fondale marino, la storia incredibile di questo subacqueo che ha ritrovato un reperto di 900 anni fa.
Ritrovamenti incredibili in luoghi inaspettati. Potrebbe essere un leit motiv di questo ultimo periodo, segnato da notizie circa il recupero di reperti davvero molto interessanti. Questa volta parliamo di qualcosa di antichissimo, individuato in maniera casuale da un subacqueo durante un’immersione. Un manufatto incredibile e davvero molto prezioso. Sapreste dire di che cosa si tratta? Viene davvero da molto lontano, vediamolo insieme.
La storia di oggi inizia da lontano e precisamente ad Haifa. Ci troviamo in Israele, nel suo distretto settentrionale. Haifa è il capoluogo e si trova in una baia che porta lo stesso nome, ed è un importantissimo snodo commerciale, in pratica uno dei più importanti scali dopo Ashdod.
La città si trova praticamente alle pendici del Monte Carmelo e si articola essenzialmente in due zone, una è la città bassa, vicina al mare, c’è poi la città media ed infine la città alta. Si tratta di un luogo ricco di siti di interesse religioso. Tra i più importanti il Monastero di Stella Maris, ma anche il Mausoleo del Bab, dove sono sepolti il Bab ed Abbas Efendi, due figure fondamentali per il culto religioso del Bahà ì. Haifa è non a caso la più importante sede spirituale di questo credo religioso.
E qui il subacqueo protagonista della vicenda, individua qualcosa sul fondale. Si tratta di un antico manufatto, risalente ad almeno 900 anni prima. L’uomo si chiama Shlomi Katzin, e lo ha recuperato durante un fine settimana nel corso di una normale immersione di routine, nelle acque al largo della costa.
L’uomo era ben cosciente che la zona da lui prescelta fosse un possibile ricettacolo di antichi reperti, perché molto importante in passato da un punto di vista storico. Ma di certo non pensava di imbattersi in un reperto così raro.
Esplorando il fondale Katzin ha individuato un masso che sembrava avere una strana forma. Forse perché in realtà nascondeva un’elsa di una spada. E non una spada qualunque.
Si tratta di una spada davvero incredibile, della lunghezza di ben 30 centimetri. La lama misura un metro. Shlomi Katzin ha immediatamente avvisato le autorità. Ad intervenire sono gli esperti della Israel Antiquities Authority. L’equipe non ha dubbi: potrebbe essere un’arma risalente a 900 anni fa, molto probabilmente appartenente ad un cavaliere crociato.
E non è tutto. Dove si trovava la spada, gli esperti hanno altresì rilevato altri interessanti oggetti. Innanzitutto alcuni oggetti in pietra e metallo ed anche antiche ceramiche. Probabilmente erano rimasti sepolti lì per anni, e venuti alla luce solo quando le correnti marine hanno smosso il fondale.
Per gli esperti in realtà non è strano che tali manufatti si trovassero lì. A ben pensare si tratta di una zona di passaggio per le imbarcazioni, che ben 4000 anni fa si riparavano qui dalle correnti. Si tratta dunque di un ritrovamento eccezionale, che aiuta certamente a mettere nuovi tasselli sulla storia di Haifa. Secondo Kobi Sharvit, il direttore della Israel Antiquities, probabilmente la zona era considerata un rifugio anche dai cavalieri crociati.
Dell’imbarcazione con cui probabilmente il cavaliere era arrivato fino a queste acque non c’è traccia. Dunque non è ancora possibile stabilire come sia arrivato fino in quella zona. Intanto quello che è certo è che la spada sia stata recuperata in condizioni di conservazione davvero incredibili, nonostante gli anni trascorsi nel fondale.
Dopo le prime operazioni di pulizia dall’ossidazione dell’acqua, il team intervenuto ha potuto constatare che si trattava probabilmente di un’arma molto costosa per l’epoca in cui è stata realizzata. Le prime ipotesi circa il luogo del ritrovamento, oltre un naufragio, vertono su una probabile battaglia combattuta sulla costa.
Uno degli esperti interpellati, il Professor Phillips, racconta che spesso i soldati crociati che arrivavano su queste coste, ingaggiavano conflitti armati con cavalieri musulmani, dunque non è strano che la spada possa essere andata smarrita in mare.
L’equipe intanto ha ringraziato Shlomi Katzin per il suo tempestivo intervento. L’oggetto è nelle mani degli esperti che dovranno procedere ad un’attenta ripulitura, per poterla meglio studiare. Dopodiché, sperano di poterla mostrare al pubblico, esponendola direttamente nelle sale dell’Israel Antiquities Authority. E naturalmente insieme agli altri manufatti recuperati nel fondale.
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