E’ sempre più probabile l’esistenza di un nuovo pianeta, i gruppi di ricerca formulano ipotesi sempre più convincenti.
E’ da molto tempo che nel mondo scientifico si sta studiando il cielo. Oltre l’estensione del sistema solare sono state notate molte strutture dinamiche anomale, che hanno suggerito agli studiosi la presenza di un massiccio corpo transnettuniano non ancora rilevato.
Negli ultimi anni alcuni ricercatori si dicono convinti che questo misterioso globo esista davvero. Tale assunto è basato anche su diversi calcoli matematici che si fanno sempre più precisi. Da qui si desumono le più alte possibilità, a livello statistico, che oltre l’orbita di Nettuno, ottavo nel sistema, possa esistere un nuovo corpo celeste.
Il pianeta 9 appunto, completamente ghiacciato e dalla massa cinque volte superiore a quella della Terra. Questo risultato si trova sulla piattaforma online arXiv ed è in via di pubblicazione anche su Astrophysical Journal Letters.
Il P9 è ricercato da diversi scienziati come l’italiano Alessandro Morbidelli che fa parte dell’Osservatorio e dell’Università della Costa Azzurra. Al Southwest Research Institute c’è David Nesvorny e al California Institute of Technology ci sono Konstantin Batygin e Michael E. Brown.
Otto anni fa, all’inizio del 2016, questo team di ricerca presentò una simulazione molto veritiera sulla questione. Questa spiegava le anomalie che erano state osservate da tempo nelle aree più lontane dal sole. In aggiunta si inseriva perfettamente l’ipotesi dell’esistenza di un nuovo pianeta.
Morbidelli in un’intervista ha dichiarato che quest’anno le prove a favore della presenza di P9 sono ancora più solide, ma non indicano né la sua posizione ne l’orbita che percorre. L’intento attuale è quello di cercare conferme indirette attraverso gli oggetti che si trovano oltre Nettuno, anche se è molto difficile studiarli.
Inizialmente il gruppo ha studiato quelli più vicini e i dati sono stati analizzati in due simulazioni, entrambe combinate con le forze note esercitate da altri corpi celesti oltre che dalla Via Lattea. Una prova contemplava la presenza di P9, l’altra invece no.
E i risultati hanno dimostrato una distribuzione radicalmente diversa. Il modello più convincente è quello che sostiene l’esistenza del nuovo pianeta, ha spiegato l’astronomo. Mentre l’altro scenario è statisticamente respinto a un livello di approssimazione di circa 5 sigma.
Dunque questo astro lontano è, molto probabilmente, una Super-Terra espulsa. Ciò spiegherebbe gli strani movimenti osservati negli ultimi anni dai ricercatori ai confini del Sistema Solare. Il team ha ancora molto da fare, ma quest’anno sarà aiutato anche dall’ osservatorio Vera Rubin.
Un luogo di osservazione situato sulle Ande cilene. Di certo si faranno progressi, perché ogni settimana verrà osservato tutto il cielo con un censimento preciso degli oggetti transnettuniani.
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