Una meraviglia nel cuore del Lazio: in questa semisconosciuta e bellissima zona d’Italia si trova un’area naturale protetta davvero unica nel suo genere. Qui natura e archeologia la fanno da padrona.
In Italia ci sono ancora zone poco conosciute che custodiscono storie e bellezze naturali uniche al mondo.
Una di queste si trova in Lazio e – con i suoi canyon, le sue necropoli e le sue caverne nel bel mezzo di una vegetazione rigogliosa – potrebbe essere un luogo degno dei più grandi archeologi avventurieri come Idiana Jones.
Forse non lo sai ancora, ma nella Tuscia Viterbese, nei pressi del comune di Barbarano Romano, si trova una meravigliosa area naturale protetta. Questa prende il nome di Parco Regionale di Marturanum.
La sua importanza si deve non solo alle meraviglie paesaggistiche che la circondano, ma anche ai tanti reperti archeologici che nasconde gelosamente, i quali risalgono dall’Età del Bronzo a quella dei romani.
Il Parco si trova in un territorio che nel corso del tempo è stato soggetto ad attività vulcaniche. Il caratteristico tufo rosso a scorie nere che si trova da queste parti, infatti, proviene proprio dalle antiche colate laviche.
La fitta vegetazione dei valloni di tufo dai quali è caratterizzato è interrotta solo dal passaggio dei due fiumi Biedano e Vesca che l’attraversano, e dalla presenza delle numerose tombe rupestri risalenti alla civiltà etrusca. Non è un caso quindi se il Parco è conosciuto anche come Parco degli Etruschi.
Sembrerebbe che l’antica Marturanum abbia visto il periodo del suo massimo splendore intorno al VI secolo a.C. e che abbia costituito un avamposto della città di Tarquinia durante l’attacco di Roma.
I valloni di tufo, la vegetazione rigogliosa e i corsi d’acqua del Parco di Marturanum sono habitat naturale di molte specie animali e vegetali.
Percorrendo i suoi sentieri si possono infatti trovare segni del passaggio di volpi, cinghiali, istrici e nutrie oppure incontrare anfibi e volatili tra i quali l’usignolo di fiume, il martin pescatore o la cicogna nera. Il fitto bosco di olmi, salici e pioppi è invece un luogo molto amato dai rapaci che nidificano nel parco come il gheppio o il falco pellegrino.
All’interno del Parco, l’elemento che testimonia maggiormente il passaggio della civiltà etrusca da queste parti è la Necropoli di San Giuliano.
Questo importantissimo reperto archeologico, infatti, ci mostra l’architettura funeraria degli Etruschi a 360°, vista la presenza di tutte le tipologie di sepoltura utilizzate: a tumulo, a facciata rupestre, a nicchia o a camera sotterranea.
Le varie tombe sono suddivise in diverse zone. Nelle vicinanze del parcheggio all’ingresso della Necropoli si trovano quelle del Tumulo del Caiolo, dei Carri e dei Letti. Proseguendo il cammino lungo il sentiero, invece, ci si imbatte nelle tombe chiamate delle Palazzine.
Tra queste, la più importante è la tomba della Regina, un’architettura sepolcrale dalla facciata di ben dieci metri d’altezza.
Anche la Tomba del Cervo merita un’attenzione in più. Qui una scalinata scavata nella roccia sembrerebbe portare l’incisione dell’immagine di un cervo attaccato da un lupo. Proprio questa immagine è diventata il simbolo del Parco.
Per avventurarsi alla scoperta di questa incredibile zona sconosciuta d’Italia, esistono numerosissimi sentieri immersi nella natura incontaminata del posto che attraversano i canyon scavati dal fiume Biedano e la lussureggiante vegetazione.
Tra tutti i sentieri percorribili troviamo:
Per chi volesse completare la visita di questa magnifica zona d’Italia, è sempre possibile poi spingersi fino al grazioso borgo di Barbarano Romano.
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