Vi fa venire in mente l’arte di Antoni Gaudì, il celebre architetto spagnolo. Un posto magico che gli rende omaggio nell’utilizzo di forme e colori. Eppure è un luogo che si trova in Italia in un piccolo paesino e attira i turisti dal 1996.
Entrando in questo luogo vi sembrerà di trovarvi a Barcellona. Non è strano perché al suo interno tutto sembra ricordare l’arte e lo stile di Antonì Gaudì. L’architetto spagnolo ha infatti progettato il celeberrimo Parc Guell, la Sagrada Familia e Casa Batlò. Il suo stile modernista è stato di grande ispirazione per la realizzazione di un luogo che con le sue sculture, è un’autentica attrazione turistica per chi si reca in visita. Siamo in Italia, scopriamo insieme dove.
Visitare questo posto è come entrare in un mondo a parte, come un sogno onirico. Ci troviamo nel cuore della Maremma, in Toscana, che con i suoi paesaggi e i suoi luoghi di interesse ci ha abituati a ben altro da scoprire nel suo territorio. Proprio per questo possiamo considerare questo posto come una vera perla, una chicca di viaggio per chi si reca in visita in queste zone.
Siamo a Garavicchio, vicino Pescia Fiorentina e più precisamente in una frazione della bella Capalbio.
Il giardino dei Tarocchi è un parco artistico ideato e fortemente voluto dalla scultrice Niki de Saint Phalle. L’idea le venne appunto visitando Parc Guell e studiando le opere di Gaudì. Il suo sogno era appunto creare un parco che fosse ispirato alla simbologia delle carte dei tarocchi e realizzato con materiali ed oggetti di provenienza diversa.
Senza dubbio il sogno più importante nella vita artistica di Niki de Saint Phalle, la realizzazione del parco si è dipanata lungo diciassette anni. Iniziati nel 1979, i lavori di costruzione hanno visto la partecipazione non solo di operai specializzati, ma di illustri nomi dell’arte contemporanea. Si elencano infatti tra i principali collaboratori Rico Weber, Sepp Imhof, Paul Wiedmer, ma soprattutto il marito di Saint Phalle, Jean Tinguely. L’uomo, scomparso purtroppo prima dell’apertura del parco, realizzò le strutture metalliche delle sculture.
All’interno del giardino troviamo ventidue sculture che raffigurano gli arcani maggiori dei tarocchi. La parola d’ordine è colore: sono enormi strutture in acciaio ricoperte con stile a mosaico. Vetri colorati, specchi, ceramiche preziose, sono alcuni dei materiali utilizzati. La Sacerdotessa, il Mago, il Vescovo: sono solo alcuni dei “personaggi” che si incontrano durante la visita. Il parco si estende per due ettari e sono stati studiati due diversi percorsi di visita, impreziositi da messaggi e pensieri simbolici lungo il cammino.
Saint Phalle dichiarò spesso che il Giardino dei Tarocchi divenne più grande di come lei lo aveva immaginato inizialmente.
Lo definì il suo sogno, il suo impegno più grande ed il suo destino. Anni dopo la realizzazione del parco, la scultrice chiese all’architetto Mario Botta di creare l’ingresso del giardino: Botta progettò uno spesso muro di recinzione in pietra. “Una protezione come il drago delle favole che custodisce il tesoro“, lo definì Saint Phalle.
Durante gli anni della realizzazione Niki de Saint Phalle soggiornò nel parco in una delle sue sculture più celebri, L’Imperatrice.
Qui accoglieva l’equipe, mangiava e disegnava i progetti degli arcani. La stanza da letto e la cucina erano completamente rivestite di frammenti di specchi. Il bagno ha un drago ondeggiante blu e rosso al posto della vasca da bagno.
Il Giardino è visitabile tutti i giorni dal 1 aprile al 15 ottobre. Gli orari di apertura vanno dalle ore 14:30 alle 19:30 ed il parcheggio nei pressi è gratuito per i visitatori. In media una visita ha una durata di circa un’ora e mezza. Considerata la sua facile accessibilità è un’attrazione adatta anche alle famiglie. Pregevole è infatti la doppia lettura che è possibile ricavarne, incanterà i più piccoli grazie alle sue forme e colori stravaganti, e ammalierà gli adulti con la sua atmosfera esoterica.
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