Dalle foto potrebbe trarre in inganno. Sembra un muschio, ma a quanto pare è proprio tutt’altro. Scopriamo di che si tratta.
Anche il mondo della natura può facilmente trarci in inganno. A volte a cadere in questi tranelli possono essere gli stessi esperti e studiosi che da anni si occupano di capire qualcosa in più delle specie che abitano il nostro pianeta. Oggi raccontiamo la storia di un esempio davvero lampante.
L’esempio che facciamo oggi è quello di una pianta molto particolare. Osservandone le foto online sarebbe facile darle una identità ben precisa. Effettivamente sembra muschio. Il colore, la forma, anche la consistenza ricordano molto la pianta largamente diffusa nelle zone più umide del pianeta. La ricorderete certamente per essere una parte fondamentale dei Presepi delle festività natalizie.
In realtà la pianta cui facciamo riferimento oggi si chiama Yareta. O anche nota col nome di Ilareta. In botanica viene indicata come Azorella compacta. Di un verde brillante, molto compatta, questa specie si rintraccia prevalentemente nelle zone rocciose delle Ande, ma anche in Perù, Argentina, Cile e Bolivia. Si raggruppa di norma in colonie spesso in zone a 3000/4000 metri di altezza.
A renderla molto particolare, oltre l’aspetto facilmente scambiabile col muschio, il fatto che abbia una capacità di sopravvivenza davvero notevole. Pensate che nelle zone in cui cresce e vive ad esempio il vento soffia fortissimo, ma sembra non scalfirla. Le sue capacità di radicazione sono incredibilmente forti.
Altra sua caratteristica: la crescita molto lenta, non più di un centimetro l’anno. Alcuni esemplari secondo gli esperti esistono infatti anche da migliaia di anni, tanto ci hanno messo per diventare così rigogliose.
La Yareta secondo alcune culture potrebbe essere impiegata anche a scopo medicinale. Pare che siano stati fatti diversi esperimenti per la cura di disturbi reumatici, e qualcuno la ritiene in grado di stimolare anche il dimagrimento.
Piccolo problema: attualmente è considerata una specie protetta, dunque sradicarla in determinate zone potrebbe essere considerato un reato. Il motivo è semplice, ovvero l’impossibilità di coltivarla e riprodurla lontano dalle zone in cui è endemica. Pare infatti che siano necessarie alcune condizioni, iniziando da ossigeno, temperatura, passando per la pressione, che difficilmente si riescono a supplire altrove.
In passato a ridurla ci ha pensato ovviamente l’attività scellerata dell’uomo, che ha ben pensato di utilizzarla per accendere il fuoco in montagna. La Yareta è infatti un ottimo combustibile. In pochi anni dunque è diventata una specie a rischio estinzione. Anche se la sua densità ed il suo peso sono davvero strabilianti. I turisti che si imbattono negli esemplari però amano fotografarla, perché assume delle forme davvero incredibili.
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