Una pratica diffusa da parte dei pescatori per assicurarsi di catturare più pesce possibile nelle loro uscite in barca, è quella di gettare in prossimità delle reti, una mezz’ora prima iniziare a pescare, la cosiddetta ‘pastura’. Il cibo – e solitamente si tratta di farine, latte in polvere, cacao, semolino; ma anche di pane vermi, gamberetti – non manca di attirare numerose specie ittiche che finiranno così per finire nelle reti, garantendo un buon risultato per i pescatori.
Non si sa se consapevolmente o solo per provare, un uomo qualche tempo fa, si è organizzato con almeno una trentina di secchielli pieni di pastura e ha iniziato a lanciarli da un molo, alla presenza di diversi spettatori che hanno assistito sorpresi e disorientati a quanto è successo poco dopo.
L’uomo ha posizionato ordinatamente i contenitori, per poi iniziare a lanciare il suo contenuto in acqua. Nel giro di qualche secondo quel che s’è verificato ha lasciato i presenti esterrefatti. Tra gridolini di sorpresa, armati di macchine fotografiche e videocamere hanno ripreso la veloce sequenza di fatti che hanno fatto seguito al lancio di quel contenuto che, verosimilmente, era pastura.
Un gioco o magari solo un esperimento che ha sortito l’effetto sperato, visto che hanno fatto presto capolino branchi di pesci affamati che saltando e forse anche litigando tra loro hanno cercato di aggiudicarsi un boccone di quel cibo, lasciando l’autore del gesto estremamente soddisfatto del risultato ottenuto e impegnato a continuare a buttare in acqua il cibo nel tentativo, probabilmente, di riuscire a sfamare tutti, ma proprio tutti i pesci accorsi.
In questo caso non è stato sicuramente un mezzo per attirare le specie ittiche al fine di riuscire a garantirsi una pesca abbondante, ma magari solo un modo per far accorrere numerosi spettatori muniti di videocamere che, rimanendo sorpresi, hanno immortalato il fenomeno.
La pastura, infatti, viene gettata prima della pesca, per consentire all’impasto di ammorbidirsi e riposare e dare il tempo ai pesci di accorrere e anche di intrattenersi il tempo sufficiente per finire nelle reti. Si tratta di un metodo solitamente utilizzato per orate, cefali e saraghi nel mare; mentre per breme e carassi in acqua dolce. In realtà a seconda della specie ittica che si decide di catturare viene preparata apposita pastura: le carpe amano le fragole, i cefali il formaggio, le orate le cozze. Insomma, a ognuno il suo….
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