Scoperto un antichissimo esemplare in Australia che ha letteralmente sconvolto gli esperti. Oggi al mondo non esiste niente di simile. Ecco tutti i dettagli.
Canguri, koala, opossum, diavoli della Tasmania, scoiattoli volanti: fanno tutti parte della grande famiglia dei marsupiali, un gruppo di mammiferi che comprende più di 250 specie diverse.
Nessuno di quelli oggi conosciuti, però, sembrerebbe assomigliare ai resti di un antico esemplare vissuto milioni di anni fa in Australia. La recente scoperta si deve al grande lavoro di squadra dei paleontologi della Flinders University.
Si chiama Ambulator keanei ed è uno dei primi animali mai identificati prima d’ora ad essere stato capace di percorrere lunghe distanze in Australia. La nuova specie scoperta è un marsupiale di circa 250 chili vissuto nell’entroterra australiano 3,5 milioni di anni fa.
A renderlo in grado di camminare così a lungo furono le sue particolari gambe e zampe dotate di talloni che poggiavano a terra durante l’atto del camminare, proprio come avviene per gli esseri umani.
Le altre specie di grandi animali, come per esempio gli elefanti, non hanno questa capacità. Questi esemplari infatti camminano sulla punta dei piedi senza mai far toccare terra al tallone. La conformazione delle zampe del Ambulator keanei quindi gli consentiva di distribuire tutto il suo peso corporeo in modo uniforme, e questo gli permetteva di camminare a lungo e consumando meno energie.
Questa caratteristica unica è venuta alla luce grazie alle analisi tramite scansioni 3D su parti di scheletro che gli scienziati hanno ritrovato nel 2017 nei pressi del Kalamurina Sanctuary dell’Australian Wildlife Conservancy.
Secondo gli studi, sembrerebbe che tutte e quattro le zampe abbiano sviluppato un tallone e che questo adattamento sia avvenuto quando il clima dell’Australia è diventato più secco. Questa trasformazione ha reso l’Ambulator un camminatore esemplare tra i marsupiali.
L’animale appena scoperto fa parte dei diprotodontidi, erbivori marsupiali vissuti fino a 40.000 anni fa durante il periodo del tardo Pleistocene. Di questa famiglia facevano parte moltissime specie con caratteristiche e capacità differenti tra loro. Una di quelle ancora in vita sul pianeta sono per esempio i canguri; nessun altro animale al mondo è oggi paragonabile invece all’Ambulator keanei.
Gli esperti sono ancora al lavoro per cercare di scoprire di più su questa creatura oramai estinta. Intanto i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Royal Society Open Science.
Come per moltissime specie animali di grosse dimensioni, anche l’estinzione dell’Ambulant keanei potrebbe essere stata causata dall’uomo. Quando si fa riferimento al Pleistocene, infatti, non si può non pensare all’estinzione della megafauna di questo periodo, durante la quale animali enormi che un tempo prosperavano sulla terra sono letteralmente scomparsi.
Secondo un recente studio portato avanti dai ricercatori dell’Università di Tel Aviv, la causa di tutto sarebbe stata la caccia incontrollata ed eccessiva da parte dell’essere umano che ha portato questi esemplari all’estinzione. Ciò ha spinto l’uomo a cacciare di conseguenza prede sempre più piccole rispetto a quelle precedenti, man mano che queste si estinguevano per sempre.
Si pensa che proprio dal momento in cui i grandi animali siano venuti meno, circa 10.000 anni fa, gli uomini abbiano iniziato ad addomesticare animali e piante per la propria sopravvivenza.
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