Scoperte antiche tombe dell’età del bronzo che rivelano nuove e importanti notizie sulla vita quotidiana delle antiche popolazioni a Cipro. Dal sito archeologico di Hala Sultan Tekke riaffiorano stupefacenti reperti.
L’archeologia gioca un ruolo fondamentale nel nostro percorso di comprensione e tutela della storia della civiltà umana. Scavando nei meandri del passato, gli archeologi riportano in vita antiche civiltà, culture e tradizioni che ci riconnettono in qualche modo con le nostre origini più ancestrali.
Attraverso lo studio dei reperti e dei siti archeologici, acquisiamo una consapevolezza maggiore del passato, impariamo dagli errori e diamo valore alle conquiste dei nostri predecessori.
Direttamente da Cipro ci giunge una notizia che ha dell’incredibile. Una di quelle capaci di far balzare dalla sedia non solo gli archeologi e gli esperti del settore, ma anche tutti gli appassionati di storia e cultura, e non solo. I nuovi ritrovamenti, scovati grazie a un team di ricerca svedese, aprono le porte su un aspetto ancora poco conosciuto dell’età del Bronzo a Hala Sultan Tekke di Cipro.
Gli esperti dell’Università di Göteborg, guidati dal professore emerito Peter Fischer, si sono imbattuti in un tesoro dall’immane valore.
I reperti, tra i più preziosi mai ritrovati in zona, si celavano all’interno di antiche tombe che sembrano essere dei validi testimoni viventi della storia di Hala Sultan Tekke. All’interno delle sepolture i ricercatori hanno rinvenuto importanti manufatti e oggetti provenienti da Creta, dalla Grecia e dall’Egitto.
Il valore dei ritrovamenti ha confermato che le persone sepolte in quelle tombe fossero ricche e di un certo rilievo sociale sull’isola. Inoltre, gli oggetti hanno assodato come sin dall’età del Bronzo, tra il 1640 e il 1050 avanti Cristo, gli antichi popoli praticassero già il commercio nelle acque del Mediterraneo.
Elemento essenziale che consentiva tutto questo movimento marittimo era il rame, un metallo sul quale si basava il commercio e che serviva per dare vita al bronzo. Era proprio con questo materiale che le popolazioni di Cipro ripagavano i propri fornitori.
Le attività di ricerca da parte del team di archeologi sono in corso sin dal 2010. Prima di questi ritrovamenti gli esperti avevano già scovato altre tombe con all’interno reperti preziosi.
Tuttavia le nuove scoperte differiscono dalle precedenti per la quantità e il valore dei manufatti custoditi. Si tratta infatti di oltre 500 oggetti tra ceramiche, pezzi in avorio e oro, metalli preziosi e gemme.
Ognuno di questi sembrerebbe provenire da un diverso Paese. Secondo gli esperti, per esempio, l’oro e l’avorio sarebbero stati importati dall’Egitto, le pietre preziose dall’Afghanistan, dall’India e dal Sinai, e i vasi di ceramica dalla Grecia, dalla Turchia, dalla Siria, dalla Palestina e dall’Egitto.
Nel riportare alla luce le tombe sono stati d’aiuto i magnetometri, strumenti capaci di riprodurre immagini relative a oggetti situati fino a due metri dalla superficie.
Oltre ai vari oggetti, nelle sepolture si trovavano anche gli scheletri di una donna e di un bambino di forse un anno. Non si sa ancora a chi appartenessero le tombe.
Tuttavia i ricercatori proseguiranno gli studi e analizzeranno gli scheletri per poter risalire all’identità delle persone sepolte. Quel che è certo è che si tratti probabilmente di una tomba di famiglia appartenete a reali di Hala Sultan Tekke.
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