Una nuova specie nella foresta. Gli scienziati non ne erano a conoscenza, sapere di che si tratta? Ve lo raccontiamo noi.
Ci rendono sempre molto felici notizie relative ad importanti scoperte scientifiche. Soprattutto se parliamo di specie nuove. Questo può infatti aiutarci a capire molto del nostro pianeta. Sia del suo passato che di come sta cambiando per il futuro. La comparsa, la scomparsa o le modifiche delle abitudini di diverse specie è infatti un ottimo termometro per capire cosa sta accadendo alla terra. Monitoraggio molto importante, considerati i cambiamenti climatici sempre più importanti.
A dare l’annuncio di questa novità sono direttamente gli scienziati, definitisi entusiasti. Una nuova specie nella foresta, precisamente nella Riserva della Biosfera di Yasunì, è emersa in queste settimane.
I dettagli di questa sensazionale scoperta sono spiegati direttamente all’interno di uno studio pubblicato sulla rivista di settore Ecology and Evolution. Si tratta di una nuova specie di ragno granchio gigante. E il suo ritrovamento è molto importante, perché arriva all’interno di una ricerca he da tempo gli scienziati conducono all’interno della porzione di Amazzonia ecuadoriana. Una zona che da questo punto di vista dovrebbe presentare una enorme diversità.
Tornando al ragno, parliamo di un tipo assimilabile alla famiglia dei Sadala. Notizie di questo esemplare in passato arrivavano da zone come il Brasile e la Colombia. A Yasunì lo hanno rintracciato i ricercatori Diego Cisneros e Pedro Penaherrera, durante un’indagine sul campo.
Per ora l’esemplare è stato ribattezzato Sadala Rauli in onore di Raul Penaherrera, il nonno di uno dei ricercatori. Pare che però questo tipo di ragno sia da considerare a rischio. Un problema causato dalla distruzione dei suoi habitat naturali. Il Sadala appartiene a sua volta alla famiglia dei Sparassidae, chiamati anche ragni cacciatori o granchio. Granchio perché tende ad assumere una posizione eretta simile appunto a quella di questo animale.
Secondo l’equipe, il ragno tende ad uscire di notte per cacciare. Caccia di norma ad uno, due metri di altezza dal suolo. La scoperta del Sadala Rauli all’interno della Biosfera di Yasunì accende i riflettori su questa zona, già considerata una delle foreste tropicali più importanti per la biodiversità al mondo.
Secondo Cisneros e Penaherrera, questo rappresenta una svolta nello studio che stanno conducendo “per rivelare la diversità degli animali nella zona della Amazzonia Ecuadoriana“.
I due raccontano di aver rintracciato l’esemplare durante una delle numerose gite sul campo. Nel corso di alcuni corsi di ecologia tropicale che si svolgono presso la Tiputini Biodeversity Station.
L’esemplare ritrovato sembra essere femmina. Molto simile nella colorazione a quelli rintracciati in alcune zone della Colombia.
Il Parco nazionale Yasuní è un territorio vastissimo che si estende per 9.820 chilometri nelle zone dell’Ecuador note come Pastaza e Orellana. Principalmente costituito da foresta pluviale, è stato inserito nel 1989 nella Riserva della biosfera direttamente dall’UNESCO. Questo grazie alla sua incredibile biodiversità. All’interno dell’area risiedono gli indigeni Huaorani, a loro volta suddivisi in due fazioni, i Taromenane e i Tagaeri.
Yasunì è considerato uno dei parchi con la più alta varietà di specie di anfibi per chilometro quadro. Oltre che per la presenza di diversi rettili. Un primato particolare, perché nonostante le dimensioni relativamente ridotte rispetto ad altre riserve della Biosfera, sono censite qui praticamente un terzo di tutte le specie di rettili ed anfibi che popolano l’Amazzonia.
Bisogna poi considerare anche le diverse specie di pesci e ben 600 varietà di uccelli, soprattutto pipistrelli. Da un punto di vista naturale, esistono solo altri nove posti oltre questo, dove trovare piante vascolari. Qui se ne contano circa 4000 specie, diverse specie endemiche. Ad esempio si contano 43 specie di vertebrati. E tra le 220 e le 720 diverse specie di tipo vegetale.
Esiste un vero e proprio programma per la salvaguardia e protezione di Yasunì. Nel 2013 era stato presentato direttamente dal governo tedesco un piano denominato “Programa Especial de Reserva de Biosfera del Yasunì“. Un progetto che si basa sull’utilizzo di energie rinnovabili. Anche il cantante Sting si è interessato della sua protezione. Suo e della moglie Trudie Styler è il programma Rainforest Fund. Obiettivo è quello di fornire acqua potabile partendo da acqua piovana. Come? Tramite la conservazione in 300 cisterne utilizzabili anche dagli indigeni. Evitando così di consumare quella dei fiumi, che potrebbe essere inquinata dai petroli.
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