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Curiosità dal mondo

Scavano fino a quando trovano un tesoro di epoca romana: archeologi estasiati

Un tesoro di epoca romana è sbucato fuori inaspettatamente durante dei lavori di scavo in Spagna. Gli esperti sono rimasti a bocca aperta per il suo incredibile stato di conservazione.

Trovano un tesoro di epoca romana – viaggi.nanopress.it

In Spagna c’è una città che per i suoi resti antichi di origine romana è conosciuta anche come la Roma spagnola. Parliamo di Mérida, una località dell’Estremadura. Di recente in questa città gli archeologi hanno ritrovato dei bagni pubblici perfettamente conservati.

Un tesoro di epoca romana viene fuori dall’antica Augusta Emerita

Augusta Emerita è stata una famosa colonia romana situata nell’attuale città di Mérida, nella regione dell’Estremadura, in Spagna. Fu fondata nel 25 a.C. dall’imperatore romano Augusto come insediamento per i soldati veterani delle legioni V e X che avevano combattuto nelle guerre cantabriche.

Mérida è stata un importante centro urbano e amministrativo dell’antica Hispania (la provincia romana corrispondente all’attuale Spagna e Portogallo) e ha mantenuto il suo ruolo di capitale della Lusitania romana. La città era famosa per i suoi monumenti e le sue opere d’arte, molte delle quali sono ancora visibili oggi e hanno fatto sì che Mérida diventasse Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993.

Mérida – viaggi.nanopress.it

Alcuni dei siti archeologici romani meglio conservati che si possono visitare a Mérida includono il Teatro Romano, l’Anfiteatro Romano, gli acquedotti e il Tempio di Diana. Questi resti testimoniano la ricchezza e la grandezza della colonia romana di Augusta Emerita. Inoltre forniscono preziose informazioni sulla vita e la cultura dell’antica Roma nella penisola iberica.

La scoperta recente da parte degli archeologi

Qualche giorno fa un team di ricerca costituito da gli esperti del Consorzio Emeritense e gli studenti dell’Università di Granada si è imbattuto in antichi bagni pubblici di epoca romana in ottimo stato di conservazione.

I bagni si trovavano nei pressi di una domus, la Casa dell’Anfiteatro, di cui gli archeologi si sono interessati negli anni ’40. Il ritrovamento ha fatto quindi pensare che la Casa dell’Anfiteatro non fosse una semplice abitazione, ma una struttura ben più complessa e probabilmente pubblica.

Un tesoro di epoca romana a Mérida – scienze notizie

Le dimensioni dei bagni, infatti, si mostrano straordinariamente ampie per appartenere a una comune casa romana.

I bagni pubblici romani

Gli antichi romani frequentavano i bagni pubblici non solo per soddisfare le necessità più intime. É risaputo che li utilizzassero anche per socializzare in un’atmosfera sorprendentemente accogliente e priva di qualsiasi imbarazzo o pudore.

Sebbene i bagni pubblici fossero stati inventati dalla civiltà greca, fu durante l’Impero Romano che i prototipi ellenici delle “publicae latrinae” raggiunsero l’apice del loro splendore.

Nel 315 d.C., la Città Eterna vantava per esempio ben 4.000 posti distribuiti in 144 punti. Queste “foricae”, quasi sempre gratuite, erano spaziosi locali in grado di ospitare tra le 30 e le 40 persone su panche di marmo chiamate “sellae pertusae”. Le panche avevano fori e fessure corrispondenti alle parti intime, disposte a ferro di cavallo. Al di sotto di esse, una canalina d’acqua corrente trasportava le deiezioni verso la Cloaca Maxima.

I bagni pubblici rappresentavano un aspetto importante della vita quotidiana a Roma. Infatti, oltre a fornire un servizio igienico essenziale, diventavano luoghi di incontro informale per i cittadini. La mancanza di imbarazzo e il senso di comunità facevano sì che le conversazioni potessero scambiarsi liberamente.

Ciò che ne veniva fuori era un ambiente sociale unico in cui le persone potessero condividere opinioni, discutere di politica o semplicemente trascorrere del tempo insieme. Solo le domus patrizie possedevano latrine private.

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