Lo stretto di Messina è considerato anche un paradiso della biodiversità. Ecco il motivo perché è designato come tale.
Il mare affascina molte persone nel mondo e la stessa Terra è composta maggiormente da esso, e al suo interno ci vivono tantissime specie di animali, anche molti ancora sconosciuti dall’uomo.
Per questo, spesso, si tende a fare delle immersioni ad opera di esperti e di biologi marini, al fine di conoscere la fauna che vive nei fondali e conoscere anche il loro stato di salute e arricchire così le informazioni sulla biodiversità marina.
Nell’ultimo periodo, si è fatto sempre più preoccupante il problema dell’inquinamento del mare. E specialmente nel Mediterraneo sono state rinvenute milioni di tonnellate di plastica dovute al cattivo smaltimento di questo elemento.
Questo potrebbe portare dei problemi sia di tipo economico che naturalistico e andare a infastidire e a creare un grosso danno per la fauna marina del posto e andare a rovinare le biodiversità presenti nel Mar Mediterraneo.
Nonostante, occupi solo lo 0.8% della superficie marina di tutto il mondo, il Mediterraneo presenta una ricca vastità di biodiversità come non la si vede all’interno di altre parti dell’Oceano.
In particolare, lo stretto di Messina è stato considerato come il paradiso della biodiversità, per via del fatto che le basse temperature, la presenza di abbondanti percentuali di sali di azoto e fosforo e l’idrodinamismo, rende pari le sue acque a quelle atlantiche.
Proprio per questi motivi, molte specie di biodiversità marine, trovano un rifugio sicuro in quest’ambiente. E per via della sua posizione tra i due bacini ad oriente e ad occidente del Mediterraneo, si possono osservare flussi di specie diverse che passano da una parte all’altra.
Nel suo areale, transitano tantissime comunità plantoniche in cui sono presenti specie di origine antichissime come la farfalla di mare e crostacei molto rari che si vedono in piccole quantità in altre zone del mondo.
Sulla zona di Scilla, inoltre, c’è una grande presenza di corallo nero e rappresenta una delle foreste più grandi del mondo. Mentre tra le coste Calabresi è possibile trovare tantissime tartarughe della specie Caretta Caretta.
In queste acque, sono presenti anche grandi predatori, come gli squali che ha fatto di questa zona non solo un punto di transito ma anche un posto di riproduzione come avvenuto per lo squalo elefante e martello.
Nel tempo però, l’eccessivo sfruttamento della costa e alcuni episodi hanno fatto diminuire la presenza di questa biodiversità. Provocando la perdita di alcuni animali della fauna marina.
Per questo motivo, dovuto anche dai cambiamenti climatici e dalle calamità naturali, alcuni esperti si stanno mettendo in moto per monitorizzare la presenza della biodiversità nello stretto di Messina.
Le Amministrazioni Locali, collaboreranno tra di loro per evitare depauperamenti ambientali lungo queste acque e per tutelare le specie autoctone e rare che popolano lo stretto di Messina e le coste adiacenti al fine di preservare il paradiso delle biodiversità presente in esso.
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