Le catacombe più grandi e importanti d’Italia, sapreste dire quali sono? Scopriamo insieme dove si trova questo luogo antichissimo.
Suscitano in chiunque abbia avuto il piacere di visitarle un senso di mistero e avventura. Da sempre la catacombe esercitano un fascino particolare su chi si appassiona della storia del nostro passato. Sotterranee, labirintiche, spesso ricavate in luoghi angusti e nascosti. Sono probabilmente uno dei patrimoni archeologici più importanti, fondamentali testimonianze delle tradizioni delle civiltà antiche e testimonianza di vita e morte di chi ci ha preceduto.
Intricate reti sotterranee di gallerie e camere, spesso scavate nella roccia, le catacombe si possono trovare in diverse parti del mondo. Pensiamo ad esempio a quelle celebri di Parigi: il sottosuolo della città è davvero ricco da questo punto di vista. Nel XVIII secolo furono trasferite qui milioni di ossa per via della sovrappopolazione dei cimiteri.
E ancora in Tunisia, le cui catacombe di Sousse sono celebri per essere state utilizzate come necropoli durante il periodo romano. Ed inoltre in Medio Oriente con le catacombe di Kom el Shoqafa ad Alessandria.
Nel nostro paese ovviamente è un patrimonio largamente presente da nord a sud, come è facile immaginare. Ma se doveste indicare le catacombe più grandi ed importanti d’Italia, sapreste farlo?
Il mistero è in realtà di facile risoluzione, perché quando si parla di importanti reperti archeologici pensiamo immediatamente ad un posto: Roma. E non sbagliamo, perché è qui che si trovano le Catacombe di San Callisto.
Appartengono ad un complesso denominato come “callistiano” e si estendono per 15 ettari. Un’area enorme che comprende Via Ardeatina, Via Appia Antica e Via delle Sette Chiese.
Ma perché sono le catacombe più grandi ed importanti d’Italia? Facile rispondere, il motivo è legato alla chiesa. Innanzitutto furono il primo luogo di sepoltura ad accogliere i cristiani a partire dal II secolo d.C. Inoltre hanno ospitato diversi pontefici, oltre a numerosi martiri e santi.
Il nome deriva da un diacono (successivamente diventato papa) che venne incaricato da Papa Zefirino di costruire un cimitero che potesse diventare ufficiale del Vaticano.
Come complesso cimiteriale si articolano in gallerie di quasi 20 chilometri, organizzate su piani diversi ed arrivano a 20 metri di profondità.
Se dovessimo idealmente dividerle in zone ci sono diversi nuclei di grande importanza, come la Cripta dei Papi, la Tomba di Santa Cecilia e i cubicoli dei sacramenti, e la zona di San Gaio e di Sant’Eusebio.
La Cripta dei Papi fu luogo di sepoltura di ben nove pontefici ed otto ecclesiasti. Al suo interno si notano iscrizioni in greco, fatte da alcuni pontefici come Ponziano, Fabiano, Lucio. Qui vennero custodite anche le spoglie di Papa Sisto II. La Tomba di Santa Cecilia, che conservava le spoglie della santa omonima, successivamente rimosse nell’821, per volontà di Papa Pasquale. Pregevoli gli affreschi che conserva, raffiguranti la santa.
Sebbene attualmente i resti siano stati rimossi per volontà della sovrintendenza, onde evitare profanazioni, i pontefici sepolti qui arrivano fino a San Damaso, il 37esimo papa, morto nel 384. Non è però ancora oggi chiaro il luogo di sepoltura di San Zefirino.
Attualmente l’intero complesso è di proprietà dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Ad occuparsi della sua custodia e conservazione è la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, per conto della Santa Sede. Dal 1930 i Salesiani di Don Bosco si occupano invece dell’accoglienza visitatori e delle visite guidate.
L’accesso alle catacombe avviene da Via Appia Antica 110, nelle vicinanze della chiesa del Quo Vadis e della Basilica di San Sebastiano. Le visite sono consentite tutti i giorni tranne il mercoledì dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00.
Il biglietto ha un costo di 10€ intero, 7€ ridotto. Naturalmente c’è la possibilità di usufruire di visite guidate, tenendo presente che l’ultima del mattino inizia alle ore 12:00 ed hanno una durata di circa 40 minuti.
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