Le tendine in aereo dovrebbero rimanere sempre abbassate. Sapreste dire perché? C’è un motivo, eccolo svelato.
Quando si parla di viaggi in aereo non si è mai abbastanza informati. Soprattutto quando si tratta del modo corretto di stare effettivamente in aereo. Necessario osservare correttamente alcune regole quando si viaggia, sia per la nostra incolumità, che per facilitare il lavoro di chi ogni giorno si occupa di portarci da un capo all’altro del mondo in poche ore. Vediamo oggi il perché di una precisa regola, di cui poche persone conoscono la motivazione.
Quando ci approcciamo ad un volo aereo, siamo ormai abituati al fatto che gli/le assistenti di volo devono necessariamente illustrarci il corretto modo di comportarci.
Cinture allacciate, corretto modo di sistemare i bagagli, come posizionare sedile e tavolino. E ancora, è bene essere informatissimi su dove e come trovare i dispositivi di sicurezza in caso di emergenza. Sappiamo bene che il viaggio aereo è in realtà uno dei mezzi più sicuri per viaggiare, ma la prudenza non è mai troppa e dunque dobbiamo essere ben preparati.
Oggi vediamo una regola fondamentale. Le tendine in aereo devono necessariamente essere aperte. E questo sempre. Magari molti di voi erano già al corrente di questa cosa, ma sapete come mai?
La ragione è molto più semplice di quanto si pensi e ce la spiega direttamente un addetto ai lavori.
A svelare il mistero e spiegare nel dettaglio il perché di questa regola è proprio un responsabile esperto di sicurezza area, Saran Udayakumar.
Verrebbe da dire infatti: “Ah che bello, così posso osservare il panorama” E infatti chi di noi almeno una volta non è rimasto incantato osservando fuori dal finestrino? Lasciandosi stupire dalla città che man mano diventa sempre più piccola, fino a sparire tra le nuvole.
Una regola che va naturalmente a nostro vantaggio, ma non è questo il motivo principale. Si tratta di velocizzare tutte le operazioni volte alla sicurezza in volo. In caso di emergenza i responsabili in cabina devono poter vedere immediatamente fuori, per verificare le condizioni meteo. Che di norma sono sempre tra le principali cause di eventuali gravi problemi in volo.
Quando poi un aereo viene raggiunto da un altro mezzo di soccorso, in questo modo si rende più agevole osservare cosa accade internamente. C’è poi la banale questione della luce, che rende la visuale interna migliore, ovviamente soprattutto di giorno.
Sapete inoltre che a volte in passato sono stati passeggeri particolarmente attenti a notare qualcosa di strano in volo? Magari piccole anomalie notate semplicemente osservando fuori il panorama e prontamente segnalate all’equipaggio.
Secondo Udayakumar, naturalmente questa è una rara eventualità, perché i mezzi vengono sempre controllati attentamente prima e dopo il volo. Dunque certo non è responsabilità dei civili rendersi conto se si sta affrontando una situazione di pericolo. La curiosità naturale però a volte si è rivelata davvero provvidenziale.
Nel frattempo le statistiche ci parlano chiaro. Spostarsi in aereo è sempre più sicuro, nonostante gli scettici paurosi di volare non vogliano convincersi. I dati raccolti in questi anni dovrebbero bastare a tranquillizzarci.
Sicuramente a ridurre le statistiche negative il fatto che durante la pandemia il traffico aereo si sia notevolmente ridotto, ma in generale la tendenza agli incidenti aerei è sempre più bassa.
Secondo le stime, già dagli anni 90 la sicurezza area generale è decisamente migliorata rispetto agli anni 80 e 70. Pensate però che nel 2019 nel mondo sono caduti “solo” 23 aerei. Magari potrà sembrare un numero elevato, ma secondo chi si occupa di queste statistiche non è così.
E l’Italia? Ebbene, nel nostro paese ormai incidenti fatali non avvengono dal 2009. E anche quell’anno l’unico incidente che si rileva è relativo ad un volo militare. L’ultimo caso è stato registrato nel 2005, quando a Palermo cadde un charter provocando 16 morti.
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