Perché il Pantheon ha un buco sul tetto? E perché nonostante tutto quando piove l’acqua non sembra entrarci dentro? Se anche tu te lo sei sempre chiesto, eccoti tutte le risposte.
Il Pantheon di Roma è uno dei monumenti più noti e iconici della Città Eterna e della cultura occidentale in generale. Situato nel cuore del centro storico, questo edificio è considerato uno dei migliori esempi dell’architettura romana antica. Entrarci dentro dà un po’ ancora oggi quella sensazione di trovarsi in un mondo lontano e magico.
A incrementare ancora di più il suo fascino è poi la sua struttura. É stata infatti pensata proprio appositamente per avere un buco nel tetto capace però di non far piovere dentro. Ma come è possibile?
La storia del Pantheon risale al periodo dell’antica Roma, quando Agrippa ordinò la costruzione di un nuovo tempio dedicato a tutti gli dei nel 27 a.C. Dopo di lui, fu Adriano a riedificare l’edificio, inizialmente pensato come luogo di culto pagano.
Il Pantheon fu concepito come un tempio dedicato a tutte le divinità pre-cristiane, e aveva anche lo scopo di celebrare la grandezza e la potenza dell’Impero. Solo in un secondo momento, questa immane costruzione divenne un luogo di sepoltura per re, imperatori e personaggi illustri, e un importante luogo di culto per la Chiesa cristiana.
La struttura del Pantheon è particolarmente interessante per gli studiosi di storia e architettura, in quanto rappresenta un perfetto esempio dell’uso di materiali e tecniche costruttive tipiche dell’epoca romana.
L’edificio è composto da una grande aula circolare, sormontata da una cupola di oltre 43 metri di altezza, e da un portico rettangolare con 16 colonne corinzie. La decorazione interna del Pantheon era estremamente ricca e sfarzosa, con marmi pregiati, stucchi dorati e affreschi che raffiguravano divinità e scene mitologiche.
Ma il vero mistero del Pantheon è rappresentato dal buco nel tetto, noto come oculo, che si apre proprio nella parte centrale della cupola. Questo elemento architettonico è stato sempre fonte di curiosità e leggende, e ha fatto sì che il Pantheon fosse considerato un luogo magico e potente fin dall’antichità.
Secondo la leggenda, l’oculo del Pantheon sarebbe stato creato per permettere alle divinità di guardare dentro il tempio, e per far fluire la loro protezione e le loro benedizioni verso i fedeli. Altri sostengono invece che l’oculo fosse utile per alleggerire la pressione atmosferica all’interno del tempio che altrimenti avrebbe potuto provocare danni strutturali.
Tuttavia, la verità sulla funzione dell’oculo è molto più prosaica, ma altrettanto interessante. In realtà, l’oculo funge da unica fonte di luce naturale all’interno della cupola, illuminando l’aula centrale in modo suggestivo e cambiando la tonalità degli affreschi e delle decorazioni durante il corso dell’anno.
Inoltre, l’oculo consente anche la ventilazione naturale del Pantheon, evitando la formazione di umidità e condensa all’interno dell’edificio.
Ma c’è un’altra leggenda che circola attorno al Pantheon e che riguarda il fatto che, nonostante il suo tetto aperto, all’interno del tempio non arrivi mai la pioggia. Molti turisti credono infatti che questo sia dovuto al fatto che il Pantheon sia dotato di una sorta di “campo magnetico” o di una proprietà intrinseca che impedisce alle gocce di pioggia di entrare attraverso l’oculo. In realtà, la spiegazione è molto più semplice.
Gli Antichi Romani erano a conoscenza in un modo o nell’altro del noto “effetto camino“. L’acqua scende leggermente lungo l’apertura dato che l’apertura crea il suddetto fenomeno. Si tratta di una corrente d’aria calda che va verso l’alto e nebulizza le gocce d’acqua che quindi arrivano in maggiore quantità dentro l’edificio.
In caso di pioggia più intensa poi, all’effetto camino si aggiunge la conformazione del pavimento che impedisce la creazione di pozze d’acqua.
Il pavimento del Pantheon presenta infatti un ingegnoso sistema di drenaggio che è rimasto praticamente intatto per oltre duemila anni. Ciò dimostra l’efficacia degli antichi ingegneri romani nella realizzazione di opere pubbliche.
Da adesso in poi quindi quando visiteremo il Pantheon in un giorno di pioggia saremo in grado di capirne le dinamiche. E, mentre guarderemo attraverso il suo suggestivo oculo, potremo renderci ancora più conto di essere di fronte a un monumento che ci parla di una grande storia, di arte e di una cultura che ancora oggi ci affascina e ci ispira.
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