il fiume Gange è considerato sacro, ma soltanto in pochi sanno il perché è visto come tale. Ecco la spiegazione.
Nel mondo ci sono tantissimi fiumi che percorrono i Paesi della Terra e molto di loro sono importanti per via dell’apporto che portano a livello del commercio e dell’agricoltura e anche per l’abbeveramento degli animali.
Ultimamente, il surriscaldamento globale, sta provocando dei seri problemi e molti di questi fiumi stanno perdendo il livello delle loro acque portando serie conseguenze dal punto di vista commerciale, economico e sociale.
Lungo il subcontinente indiano, che percorre le pianure del nord dell’India fino il Bangladesh è presente il fiume Gange lungo 2.510 km le cui sorgenti sono situate sul Ghiacciaio di Gangotri nell’Himalaya.
Questo fiume, per molto tempo e ancora oggi, è considerato sacro ed è uno dei più importanti dell’India e tra i fiumi sacri più conosciuti al mondo per via della religione induista.
Il fiume, secondo la tradizione, non è altro che la manifestazione sulla terra della dea Genga, venerata come divinità nella religione induista e secondo il mito discese sulla terra per liberare i mortali dal karma negativo.
Durante il suo percorso, la dea Genga, tocca le mani di un re hindu, Bhagiratha, che per purificare il suo regno, aveva chiesto la sua discesa. E da quel momento l’acqua del fiume Gange è considerata in grado di rimuovere le impurità e i peccati.
Per l’India, questo fiume ha anche un’importanza storica significativa, in quanto molte divinità induiste sembrano essere nate all’interno delle acque del Gange ed è il posto dove ha avuto inizio la civiltà della valle dell’Indo.
Per tutte queste ragioni, durante l’anno, ci sono molti festival e celebrazioni dedicate al Gange, tra cui la più importante il Kumbh Mela, un pellegrinaggio che si tiene ogni 12 anni lungo quattro città diverse sorte lungo il fiume.
Durante questa celebrazione, i fedeli si immergono nelle acque del Gange per purificarsi ed espiare i propri peccati e ottenere così la salvezza per poi proseguire la loro vita in una maniera migliore.
Il Ganga Dussehra, invece, è una celebrazione che si festeggia nel mese di giugno e celebra la discesa della dea Genga sulla terra e anche in questo caso i fedeli si immergono nelle acque del fiume per purificarsi ma anche per ringraziare la dea per averli benedetti.
Nonostante sia uno dei fiumi sacri più conosciuti al mondo, è molto inquinato per via degli scarichi d’acqua industriali e casalinghe e per via di alcune pratiche funerarie tradizionali che prevedono la cremazione del corpo del defunto lungo le rive del fiume.
Nel corso degli anni sono stati fatti degli sforzi per far si che le acque sacre siano migliori ma, nonostante questo, l’inquinamento del Gange rimane uno dei problemi più grandi della sanità pubblica in India.
Sebbene sia inquinato, non manca il turismo, e molte persone si recano sul fiume Gange sia per motivi religiosi e sia per ammirare la fauna e la flora che popola le zone che sono bagnate dalle sue acque.
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