Riappare nei fori imperiali a Roma una specie di mollusco che da circa venti anni non si vedeva. Di cosa si tratta? Scopriamo quale è questo animale che è riapparso dopo tanto tempo!
A distanza di circa vent’anni è riapparsa una specie ai fori imperiali che ha lasciato sbalorditi anche i ricercatori. Stiamo parlando dei granchi imperiali, una tipologia di granchi di fiume che fanno parte della specie Potamon fluviatile.
La specie è stata denominata così perché sono apparsi di recente nella zona del Foro di Traiano. Scopriamo di più su questi granchi!
Questi granchi sono stati visti nella zona del Foro di Traiano circa 20 anni fa e proprio qui sono nuovamente riapparsi, segno che hanno trovato il loro habitat naturale, talmente perfetto da riprodurre un ecosistema naturale ad hoc.
L’anno in cui è stata avvistata questa specie di granchi era il 2006. Ad avvistarli è stato un team di esperti dell’università di Roma Tre.
Inizialmente la scoperta era stata vista con cautela e si sperava che al posto dei granchi non fossero invece gamberi pericolosi provenienti dalla Louisiana. In questo caso la situazione sarebbe stata tragica perché avrebbero potuto portare malattie gravi.
In particolare, se si fosse trattato di gamberi americani, a trarne grossi svantaggi sarebbero state le specie autoctone, ma anche i fondali sarebbero risultati danneggiati.
Per fortuna a riapparire sono stati i granchi di fiume, ovvero dei crostacei che per molti anni sono stati presenti nelle acque vicine ai Fori Imperiali, tra i Mercati di Traiano e la Basilica Ulpia. Ma come mai i granchi si sono alloggiati nel foro di Traiano?
Prima di tutto, i crostacei in questo posto possono beneficiare di un habitat che è praticamente quasi uguale a quello naturale. Inoltre, la zona all’interno del foro non è accessibile al pubblico ed è più riservata.
Non si sa ancora quanti granchi ci sono, anche se molti hanno il cartello e la loro presenza viene sottolineata lungo via Alessandrina.
E’ molto probabile che i granchi di fiume sono giunti in quest’area del centro storico attraverso i canali fognari antichi o navigando lungo le acque del Tevere. Ritrovarli in questa zona vuol dire che non soffrono molto l’inquinamento e che hanno avuto una evoluzione genetica.
I granchi di fiume della specie Potamon fluviatile hanno un carapace di grandi dimensioni, nelle femmine più grandi sono abbastanza larghi fino a 7 centimetri circa di diametro e hanno delle specifiche caratteristiche.
Questo robusto crostaceo ha la caratteristica della livrea bruno verdastra con robuste e grandi chele, la parte inferiore è in giallo brillante con riflessi magenta e viola. In movimento soprattutto di notte, di giorno predilige restare nascosto in buche profonde fino a un metro.
Le femmine in estate producono circa 200 uova, che dopo 5-6 settimane si schiudono. I piccoli, prima di lasciare il ventre della madre, vanno incontro a un paio di mute, in modo da non essere catturati dalla corrente.
Ovviamente poi diventeranno indipendenti, ma dovranno passare 2-3 anni per diventare quanto i genitori. La vita che li attende è comunque lunga e potrebbe prolungarsi anche per 10 anni.
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