Gli scienziati rivelano cos’è questo ritrovamento che risale alla preistoria. È qualcosa di sorprendente: di seguito i dettagli.
Soli pochi giorni fa è avvenuto il ritrovamento. Era il 5 giugno e dopo una lunga compagna di scavi iniziata nel 2018 nel Sudafrica è stato annunciato il ritrovamento. Il paleoantropologo Lee Berger ha fatto l’annuncio ed ha spiegato il tutto di ciò che risale alla preistoria. Di seguito, nei prossimi paragrafi, vedremo tutti i dettagli.
Lee Berger ha fatto l’annuncio dove si è appreso che sono state scoperte tra le tombe più antiche della Preistoria. Queste contengono i resti di una specie di ononidi che si è estinta. Secondo gli esperti si tratta di un ritrovamento davvero unico che potrebbe cambiare la storia.
Infatti queste tracce scoperte potrebbero anticipare di 100 mila anni le pratiche mortuarie. Quindi con questo è stato detto le pratiche mortuarie non erano proprie dell’Homo sapiens. Il ritrovamento è avvenuto in Sudafrica ma più precisamente a nord-ovest di Johannesburg. Siamo nel sito della Rising Star Cave. Questo è stato dichiarato Patrimonio mondiale Unesco.
I ricercatori hanno fatto una scoperta che non ha precedenti. Sono stati ritrovati almeno 5 corpi che si trovavano a 30 metri sotto terra in posizione fetale. Questi fanno parte della specie Homo naledi. Ora si sta studiando il tutto non solo su questi ominidi e le loro tradizioni.
Ma anche sullo strato stratigrafico dei terreni. Infatti secondo gli scienziati queste buche erano scavate appositamente per essere poi riempite con i corpi dei morti. Questa sarebbe una prova evidente che si tratta di sepolture volontarie e non è affatto una scoperta casuale.
Prima di questa scoperta si riteneva che le prime pratiche mortuarie fossero datate intorno a 100.000 anni a.C.. Questa scoperta mette tutto in discussione. Le sepolture sembrano risalire al 200.000 anni a.C. o se non ancora prima. L’Homonaledi non è altro che punto di incrocio tra la scimmia e l’uomo.
Questi ominidi avevano il cervello grande quanto un’arancia. Erano alti circa 1,5 m e avevano gambe capaci di arrampicarsi. I piedi erano più simili ai nostri e i denti erano quelli primitivi. Le mani e le dite erano ricurve poiché adatte all’utilizzo di diversi strumenti.
Berger aveva già messo in dubbio nel 2015 la data sulle prime tombe. Secondo questo infatti non erano esclusive degli esseri umani e questa scoperta fatta con il suo team può forse dargli ragione. Rimangono però da fare ulteriori esami anche sullo smaltimento dei resti e non è tutto per ore.
Bisognerà infatti capire bene ed analizzare tutto. Solo dopo questo momento si potrà dichiarare che la sepoltura non è una pratica che deriva dagli umani. La sepoltura infatti potrebbe avere delle origini più antiche ma soprattutto più complesse. Seguono ulteriori aggiornamenti.
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