Una nuova specie di pesce delle caverne ha attirato l’attenzione dei ricercatori. Si tratterebbe del più grande del mondo mai osservato prima d’ora.
Gli abissi sono ancora oggi quella parte del nostro Pianeta talmente poco conosciuta che se volessimo esprimere in percentuale l’area di essi esplorata questa rappresenterebbe solo il 10% circa del totale.
Le mappe dei fondali marini e degli abissi in particolare sono addirittura meno dettagliate rispetto a quelle della Luna o di pianeti come Marte e Venere.
Proprio dalle profondità abissali del sud est asiatico proviene questa nuova ed entusiasmante scoperta.
Un team di ricercatori si è di recente imbattuto in una nuova specie di pesce cavernicolo. Sembrerebbe essere il più grande del suo genere mai scoperto al mondo prima d’ora.
Si tratta di un pesce molto simile alle carpe (fa parte infatti della famiglia dei Ciprinidi) che appartiene al genere Neolissochilus di acqua dolce.
Uno degli esperti coinvolti nella scoperta, il dottor Neelesh Dahanukar della School of Natural Sciences dello Shiv Nadar Institution of Eminence, ha dichiarato che il genere in questione è un gruppo ancora poco conosciuto di ciprinidi.
Quest’ultimi sono caratterizzati dalle dimensioni medio grandi. Si trovano sparpagliati, in tutte le loro 31 differenti specie, per le acque del sud e del sud est asiatico.
Gli scienziati hanno chiamato la nuova specie scoperta Neolissochilus pnar. Questa differisce da tutte le altre conosciute dalla scienza. Manca infatti di pigmentazione, ha degli occhi molto piccoli negli esemplari giovani (gli adulti ne sono completamente privi), possiede dei lunghi raggi delle pinne pettorali e lunghi barbigli mascellari.
Fino a oggi solo una specie, il Neolissochilus subterraneus thailandese, aveva presentato delle caratteristiche molto simili a queste.
Il Neolissochilus pnar è la dimostrazione che le vecchie storie del pesce delle caverne bianco avvistato nei pressi di Meghalaya, in realtà erano basate su qualcosa di davvero esistente.
Per circa un secolo si era pensato si trattasse di esemplari leggermente più chiari di Neolissochilus hexastichus i quali, sotto le luci delle torce, apparivano quasi bianchi.
Negli anni Novanta, poi, i ricercatori avvistarono per la prima volta un grande pesce bianco nelle grotte di Meghalaya. Solo nel 2019, però, la popolazione di questa specie è stata fotografata e studiata in modo più approfondito.
L’individuo più grande osservato nella grotta misura più di 40 centimetri, la dimensione standard prevista per questi pesci, e si è aggiudicato quindi il titolo di pesce delle caverne più grande del mondo.
Prima di esso il primato spettava all’anguilla cieca australiana delle caverne (Ophisternon candidum) lunga più o meno 38 centimetri.
L’habitat della nuova specie si trova nei dintorni delle bellissime grotte calcaree di Krem Um Ladaw e quelle di Krem Chympe. Qui i pesci vivono in pozze d’acqua dai 3 ai 10 metri di larghezza.
Secondo i ricercatori, in assenza di vegetazione e di guano di pipistrello all’interno delle cavità, la principale fonte di cibo del Nelissochilus pnar potrebbe essere rappresentata dai detriti delle inondazioni stagionali, quali bambù o pezzi di rami d’alberi, che vengono trascinati fin qui dalla corrente.
All’interno dell’habitat gli esperti hanno anche ritrovato esemplari di invertebrati terrestri tra i quali i grilli delle cantine e le larve di gnat fungine.
La nuova scoperta di sicuro spingerà in futuro i ricercatori a continuare ad esplorare questo habitat per comprenderne di più le dinamiche e la fauna che custodisce.
Intanto i risultati dettagliati degli studi condotti dal team di esperti sono stati pubblicati di recente in un articolo su Vertebrate Zoology.
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