Tra il 13 ed il 14 novembre 1321 si spense il Sommo Poeta Dante Alighieri a Ravenna: la città emiliana è famosa per il suo patrimonio culturale legato all’autore della Divina Commedia.
Il Sommo Poeta originario di Firenze fu costretto a trasferirsi in esilio in questa città per trovare ispirazione e per portare a compimento i suoi capolavori letterari. Guido Novello Da Polenta, nobile e poeta natale di questa città, ospitò a Ravenna Dante Alighieri.
Nell’ultima parte della sua vita Dante partecipò agli eventi culturali della città emiliana. Con l’arrivo della stagione primaverile può essere una buona idea organizzare un itinerario ad hoc alla scoperta di Ravenna e sulle tracce del Sommo Poeta della Divina Commedia.
Gli ultimi anni di vita del Sommo Poeta Dante Alighieri li trascorse a Ravenna, città dove lo stesso poeta è sepolto. Dopo un lungo processo nel 1302 Alighieri subì una condanna all’esilio e poi costretto a lasciare la sua città natale Firenze.
Il Sommo Poeta lo condannarono per dolo, frode, baratteria, pratiche estorsive, pederastia e proventi illeciti. Oltre all’esilio Dante Alighieri lo condannarono al pagamento di un’ammenda pari a 5mila fiorini ed all’interdizione dai pubblici uffici.
Dal 10 marzo 1302 Dante fu costretto a non mettere più piede a Firenze e fu costretto a vivere in esilio a Ravenna presso il suo amico e signorotto altolocato Guido Novello da Polenta. Questo periodo travagliato della sua vita lo trascorse partecipando agli eventi culturali della città emiliana e fu l’occasione per completare la stesura del suo meraviglioso capolavoro: la Commedia, che venne rintitolata Divina Commedia. Lo stesso Sommo Poeta racconta e fa menzione dell’esilio nel XIV Canto del Paradiso.
Le spoglie del Poeta sono custodite ancora oggi presso la Basilica di San Francesco di Ravenna. Nel centro della città emiliana c’è un monumento nazionale, che è costruito nella c.d. “zona dantesca”, che ospita la tomba, il Museo dantesco e il giardino.
Molte volte la città di Firenze rivendicò le spoglie del Sommo Poeta. Nel corso dei secoli, i frati francescani sostarono le ossa ed i resti di Dante Alighieri. Nel 1810 durante il periodo napoleonico, i frati spostarono nuovamente le spoglie del Sommo Poeta per nasconderle. Un operaio nel 1865 rinvenne l’urna contenente le ossa di Dante.
Una volta ricomposta la salma fu esposta al pubblico e poi tumulata nella Basilica di San Francesco di Ravenna, dove possiamo ammirarle. Nonostante le rivendicazioni della città di Firenze, la città toscana dovette rassegnarsi e costruire un tempio in stile neoclassico in Santa Croce.
Oltre alle spoglie del Sommo Poeta fiorentino, a Ravenna è possibile ammirare e visitare la Biblioteca Classense, una storica biblioteca della città di Ravenna dove sono conservate tante testimonianze che richiamano la figura dantesca.
Per conoscere i luoghi frequentati dal poeta della Divina Commedia è possibile visitare il Museo Dantesco. Che consente di percorrere un iter alla scoperta della storia e delle rappresentazioni figurative.
Eretto nel 1920 e concepito inizialmente come luogo dove poter custodire gli oggetti e gli effetti personali di Dante, successivamente il Museo, oggetto di continue risistemazioni fino all’attuale esposizione dedicata alla vita del Sommo Poeta che trascorse a Ravenna l’ultima parte della sua vita. Oltre alle esposizioni, nel Museo Dantesco è possibile visitare l’open space meditativo, i laboratori didattici ed un bookshop.
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