Il più antico edificio romano ancora in piedi, sapreste dire di quali si tratta? Pochi conoscono la risposta.
La storia dell’Antica Roma è una delle più antiche ed affascinanti della storia. La cultura romana ha influenzato diversi campi in tutto il mondo, merito di quanto l’impero romano si sia spinto nella conquista di altri territori. Un popolo dalla storia così antica è ancora oggi al centro di curiosità e studi da parte di esperti. Ad esempio le antiche opere architettoniche sono moltissime, ma una in particolare è la più antica di tutte.
Sono moltissime le costruzioni di origine romana sparse in tutto il mondo. Ad esserne più ricca di tutte naturalmente è la nostra capitale.
Difatti il più antico edificio romano si trova come era facile immaginare, proprio a Roma. Sapreste dire di quale si tratta? Ebbene ve lo diciamo noi. Recandosi in Piazza Bocca della Verità si trova infatti un tempio di bellezza incomparabile, vicinissimo al Tempio di Portuno.
Si chiama Tempio di Ercole Vincitore, ed è una struttura circolare, la più antica di costruzione romana. Lo avrete certamente sentito chiamare anche Tempio di Ercole Invitto o Tempio di Ercole Oleario. Erroneamente molti lo indicano anche come Tempio di Vesta.
La sua costruzione risale alla fine del II secolo a.C. A volerlo fu Marcus Octavius Herennius, all’epoca commerciante di olio d’oliva. Pare che ad occuparsi della sua costruzione fu l’architetto Hermodoros di Salamina. La figura di Ercole Vincitore era considerata protettrice dei commercianti.
Particolarmente venerato da chi svolgeva attività commerciali nelle zone del Foro Boario, del Tevere, del Palatino. E ancora del Campidoglio e dell’Aventino.
All’interno di questo antico tempio, venne inserita anche una statua dedicata fatta in bronzo. Gli storici ritengono sia da attribuite allo scultore greco Skopas Minore. Pare sia stata realizzata nel II secolo a.C. ed attualmente conservata all’interno dei Musei Capitolini.
Prima ancora del Tempio di Ercole Vincitore, l’edificio più antico in assoluto in realtà era il Tempio di Giove Statore. Si trovava nel portico di Metello, ma andò perduto nel 146 a.C.
La struttura del tempio sembra essere profondamente influenzata da un altro edificio sacro ormai perduto. Si trattava del Tempio di Ercole Invitto, voluto da Scipione Emiliano nel 142 a.C. Andò distrutto nel XV secolo e si trovava nell’Ara Massima.
Il tempio attuale riprende anche molto dell’estetica greca, visibile in particolar modo nei gradini, nelle decorazioni, nell’architettura generale, soprattutto quella del IV secolo a.C. Nel linguaggio architettonico potremmo definirlo di tipo circolare e monptero, tutto in marmo pentelico. Misura 14,8 metri di diametro.
Poggia su fondamenta fatte di anelli posti a blocchi che poggiano su di una piattaforma fatta di tufo chiamato di Grotta Oscura. Alla base presenta anche un crepidoma, ovvero una piattaforma a gradini.
All’interno del tempio sono conservati affreschi che raffigurano la Madonna ed i Santi. Si tratta di opere che risalgono al 1475, stessa data in cui per volere di Papa Sisto IV vennero eseguite delle operazioni di ristrutturazione nel tempio, e l’apposizione anche di una targa commemorativa.
Simbolo della potenza e del potere economico dei commercianti romani, il tempio è poi dopo molti anni convertito in Chiesa e sottoposto a restauri ad opera di Giuseppe Valadier.
Valadier in particolare voleva riportare la struttura a quanto di più antico possibile. Lo fece eliminando un muro e realizzando una cancellata che doveva proteggerlo da atti vandalici. L’architetto ricostruì una parte superiore che distrutta, e poi ricostruita in laterizio, così come il tetto anch’esso completamente restaurato.
Valadier si occupò inoltre di sostituire alcuni capitelli. Una nuova ristrutturazione è stata fatta nel 1996. Attualmente il tempio è chiuso al pubblico. Attraverso il sito web ufficiale del Turismo di Roma è possibile prendere contatti per visite guidate private per gruppi o scuole.
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