Ancora un nuovo crollo negli Scavi di Pompei: questa volta a cedere è stato un pilastro del pergolato esterno nel giardino della cosiddetta casa di Loreio Tiburtino, situato nella Insula della II della II Regio. “Un elemento non portante né di alcun rilievo artistico”, afferma Teresa Elena Cinquantaquattro, Soprintendente Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. Dichiarazione magramente consolatoria, ma che non vuole comunque sminuire lo stato di allarme del sito archeologico, nell’ultimo anno soggetto a numerosi crolli.
Facciamo un salto indietro. Agli inizi di novembre 2010 crolla e si riduce in briciole l’armeria dei gladiatori. Poche settimane dopo cede un muro della casa del Moralista, e una settimana dopo ancora, avviene il terzo crollo a Pompei, la casa di Trebio Valente. I tre edifici erano tutti poco distanti tra loro.
Solo allora il ministro dei Beni Culturali di allora, Sandro Bondi, ha parlato di un piano straordinario per preservare il sito archeologico più famoso del mondo chiamando a raccolta una commissione di tecnici e specialisti per rinforzare l’aereo. E negli stessi giorni, degli emissari dell’Unesco erano intenti, “sotto copertura”, a valutare i danni causati dalle piogge e dall’incuria del sito. I crolli di Pompei erano infatti stati da tempo previsti, o per lo meno si era più volte sottolineato come uno dei siti più importanti di Italia non ricevesse fondi necessari per la sua manutenzione. Ma mentre gli occhi del mondo erano tutti puntati sulla catastrofe, proprio il nostro paese è sembrato non curarsene più di tanto. E questo ultimo controllo ne è l’ennesima dimostrazione.
La Domus è una delle più belle di tutta Pompei. Erroneamente attribuita a Loreio Tiburtino, in realtà si pensa fosse di Decimo Ottavio Quartione, come testimonierebbe un anello con sigillo rinvenuto all’ingresso negli anni Cinquanta. La bellezza della casa sta proprio nel suo giardino, decorato con fregi di ispirazione omerica e una piscina a forma di fiume con vari elementi raffigurativi egizi. Anche la sua collocazione è notevole, una zona centrale di Pompei tra la palestra e l’anfiteatro.
Come prassi, l’area del cedimento è ora sotto sequestro dai Carabinieri, per gli accertamenti sulle cause del crollo. Naturalmente si presume che il maltempo sia stato il fattore principale, come le volte precedenti. L’ultimo restauro della Domus risale al 1980. Il ministero dei Beni Culturali sottolinea come gli interventi per la manutenzione di Pompei siano estremamente necessari per la salvaguardia del sito, ma i primi cantieri apriranno a metà del 2012.
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