Un luogo grazioso abitato da appena 26 persone, ci credereste? Scopriamo insieme il piccolo borgo medievale che vi conquisterà. Ecco dove si trova.
Ci sono luoghi che oltre a farsi ricordare per la bellezza dei paesaggi o per l’alto valore culturale, spesso sono noti anche per dei primati curiosi. Ad esempio un piccolo paesino della nostra bella Italia, ha un numero così ridotto di residenti da sembrare impossibile. Eppure è un incantevole borgo che merita di essere visitato ed incredibilmente ricco di storia. Sapreste dire dove si trova?
Maggio con le temperature ancora non afose, potrebbe essere il momento ideale per partire alla scoperta di qualche bel borgo. La nostra Italia ne è assai ricca lo sappiamo, in ogni regione ce ne sono diversi da scoprire.
Quello di oggi è un luogo molto particolare che si trova nella bella Sardegna. Ebbene questa regione non è solo spiagge incontaminate e mare cristallino, anzi nel suo entroterra custodisce alcuni luoghi davvero molto suggestivi.
È il caso di Lollove, frazione di Nuoro, nota anche come Lollobe. Pensate che la sua particolare storia ha ispirato anche la scrittrice Grazia Deledda nel suo romanzo, La Madre.
Lollove è un piccolo borgo medievale costituito principalmente di pochissime case, un luogo dove dire che il tempo si è fermato non è un semplice eufemismo. Si tratta di una frazione rimasta da un punto di vista architettonico fermo quasi al periodo medioevale. Recarsi nelle sue stradine è un’esperienza perché le montagne e il bosco che la circondano, le donano un’atmosfera davvero particolare.
Qui aleggia una leggenda molto particolare, che vorrebbe il paesino sia stato “maledetto” da alcune suore nel momento in cui da qui vennero esiliate. Accusate infatti di aver avuto una relazione con alcuni uomini della zona, profetizzarono che Lollove non sarebbe “mai morto e mai cresciuto“. Effettivamente il luogo è rimasto immutato nelle sue caratteristiche e mai veramente estinto. Attualmente ci vivono pochissime persone, con grande stupore dei turisti che arrivano qui attirati dalla sua estetica antica.
Un’altra leggenda che gli anziani abitanti tramandano a voce e molto diffusa a Lollove e dintorni, vorrebbe inoltre le origini del borgo tratte da un antico villaggio di nome Selene. Lo chiamano il “borgo scomparso”, perché in realtà non esistono testimonianze di alcun tipo, mappe, fotografie, scritti che possano documentare l’esistenza di questo luogo.
Il toponimo pare trarre origine dal greco Seleni, Luna, mentre altri lo accostano al nome Elene, cioè Elena in sardo. La Elena in questione sarebbe la Santa moglie dell’Imperatore Costanzo Cloro.
Leggende a parte, Lollove nonostante le dimensioni è inserito nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia dall’omonima associazione. Non dovrebbe stupire in realtà, perché si tratta di un paesino davvero grazioso, caratterizzato da salite ripide e vie molto strette. Da alcuni punti panoramici si gode di una vista mozzafiato. Sono inoltre molto suggestive le sue case antiche in pietra e terra. Una delle migliori testimonianze degli antichi borghi rurali della regione.
Se nel lontano 1600 il borgo era costituito di una popolazione di 20 abitanti, ne raggiunse poi 180 ad inizio 1800, per arrivare a 390 a fine 1800. Ad oggi la Regione Sardegna insieme al Comune di Nuoro, stanno attuando fin dal 2008 delle strategie volte a valorizzare il borgo da un punto di vista turistico. Nel piccolo territorio è possibile infatti rintracciare la Locanda Lollovers, pronta ad accogliere i visitatori e a coccolarli con le specialità locali.
Questo piccolo borgo medievale è naturalmente visitabile in appena un giorno. Nonostante le dimensioni ridotte sono diversi i luoghi di interesse. Ad iniziare dalla Chiesa della Maddalena, costruita sopra un luogo di culto già esistente. C’è poi anche un antico monastero che in passato era abitato dalle suore.
Per ripercorrere la storia del borgo è possibile visitare la Casa Museo, che aiuta i visitatori ad immergersi pienamente nella storia e nelle tradizioni più antiche. Ed in tema di tradizioni, il luogo è anche teatro di manifestazioni religiose e folcloristiche. Una è Autunno in Barbagia, seguita dalle feste religiose dedicate al patrono San Biagio a luglio, Santa Maria Maddalena e San Luigi dei Francesi ad agosto e Sant’Eufemia patrona dei pastori a settembre.
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