Spesso si utilizzano parole di cui non si conosce l’origine, eppure, risalire alla loro radice permette di comprenderne il vero significato.
L’abitudine ci porta ad utilizzare parole di cui, spesso, non conosciamo l’origine. Eppure l’etimologia, che studia l’origine delle parole, rende chiaro il significato profondo delle stesse, portando alla luce quella parte di storia che appartiene a tutti i popoli del mondo.
Studiarne l’origine significa vedere la singola parola nella sua evoluzione storica e scoprire come è arrivata a noi in questa nuova veste. E’ un mondo affascinante, tutto da esplorare che permette di comprendere quanto il significato di ogni parola sia profondo e unico.
La lingua italiana è, forse, una delle poche a possedere tante parole che portano ad un unico significato, ma con una sua sfumatura unica e particolare. Questo rende il dialogo o la scrittura molto più interessante e viva.
Ne è un esempio una parola che utilizziamo nel linguaggio quotidiano e che ha diversi significati che derivano proprio dalla sua origine. Il termine è quartiere, una parola comune che arriva da molto lontano.
Già i romani la usavano. La parola deriva dal latino quartarius che, a sua volta, deriva dal termine quartus. In età medievale le città erano divise in settori, più precisamente in 4. Questa impostazione era già presente nelle città fondate dai romani.
L’accampamento, o castrum, romano era suddiviso, infatti, in 4 parti. Queste erano date dall’incrocio delle due strade principali, una detta cardo e l’altra decumano, e una era perpendicolare all’altra.
Queste, incrociandosi, davano origine a 4 parti. Ogni parte definiva un quarto della città, da qui il termine quartiere. Era un modo per riuscire ad orientarsi più facilmente all’interno della città stessa.
Nel periodo del medioevo, con le città sempre più grandi, questa fu una tecnica che entrò nell’uso comune. Anche oggi il termine viene usato in questo senso, quando si parla di una zona della città rispetto ad un’altra.
Anticamente a Roma, il termine quartiere si differenziava da rione. All’interno delle mura Aureliane le strade venivano indicate con il termine rione, mentre la parte più esterna era suddivisa in quartieri.
Assume anche significati più ampi come, per esempio, quando si vuole indicare una zona con particolari caratteristiche geografiche, quando si intende un quartiere in particolare.
O con caratteristiche funzionali, quando si vuole definire un tipo particolare di quartiere come residenziale o commerciale o dormitorio o, ancora, portuale. A volte definisce il quartiere in base all’etnia della popolazione che lo abita, quartiere arabo, cinese o ebreo.
Nel linguaggio militare in passato stava ad indicare un insieme di edifici destinati agli alloggi dei militari. Erano le caserme chiamate anche quartieri invernali. Nel suo senso figurato poteva significare dare tregua o scampo.
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