Trova un tesoro di valore che risale ad un milione di anni fa. La storia di una donna che stava passeggiando sulla spiaggia. Dove? Ve lo raccontiamo noi.
Un insolito ritrovamento fatto durante una passeggiata. Sembra essere ormai il leit motiv di questo 2023, quando parliamo di scoperte nel campo dell’archeologia o della paleontologia. Soprattutto ritrovamenti che vedono protagonisti comuni cittadini di tutte le età. Che stiano passeggiando o dilettandosi con strumentazioni come i metal detector, queste persone dimostrano un grande senso civico, permettendo alle istituzioni di portare a segno scoperte davvero incredibili. Quella di oggi è avvenuta sulla spiaggia, vediamo dove.
Trascorrere un weekend di relax al mare e diventare protagonista di un incredibile ritrovamento. Questo è quanto accaduto a questa donna di nome Jennifer Schuh. La donna si trovava al momento della scoperta sulla spiaggia di Aptos Creek.
Si tratta di una zona all’interno della spiaggia statale di Rio Del Mar. Praticamente nella celebre contea di Santa Cruz in California e precisamente nella Baia di Monterey. Camminando tranquilla durante il suo weekend di vacanza, trova un tesoro di valore, ma non si è immediatamente resa conto di cosa ha trovato.
Dalla sabbia infatti emergeva un reperto davvero insolito, che non era in grado di riconoscere. Ad aiutarla come spesso accade, ci pensano i social. Schuh ha infatti deciso di scattare alcune foto e pubblicarle online, chiedendo agli utenti di aiutarla a dare un nome a quanto rilevato.
Il tam tam social raggiunge un esperto del settore, tale Wayne Thompson. L’uomo è un paleontologo e consulente per il museo di Storia Naturale di Santa Cruz. Ebbene a quanto pare la donna avrebbe ritrovato nientemeno che un…dente di un mastodonte! La storia però non termina così, perché ritornata sul luogo dell’avvistamento, la donna non è più stata in grado di rintracciare il dente.
Come può un qualcosa di così grande sparire alla vista all’improvviso? Jennifer Schuh ha dichiarato che a notare il reperto era una persona in sua compagnia, che mentre parlava le ha fatto notare ci fosse qualcosa di strano ai suoi piedi, un oggetto che poteva sembrare carbonizzato, per via del colore.
Ad aiutare la donna e Thompson anche in questo caso ci pensano nuovamente i social. Il paleontologo ha lanciato un appello online tramite i suoi canali, chiedendo agli utenti di aiutarlo a recuperare il dente, che comunque è un reperto assai raro.
Dopo diversi giorni, a ritrovarlo ci ha pensato un runner di nome Jim Smith. Anche in questo caso grande senso civico dell’uomo, che ha immediatamente contattato il museo di storia naturale per donarlo. Ma veniamo al dente.
Secondo Thompson e gli altri esperti che lo hanno analizzato si tratta di qualcosa di davvero molto importante per la zona di Santa Cruz, dove in passato era già stato rinvenuto un teschio di mastodonte.
La prima ipotesi formulata è che l’esemplare a cui apparteneva il dente, deve avere vissuto meno di un milione di anni fa, quindi si tratta di un reperto relativamente recente. Gli scienziati sono però elettrizzati perché ritrovarlo ora, pensando anche al teschio permette di avvalorare un’ipotesi in campo già da qualche anno.
Ovvero che in questa zona, o comunque in California, tra i 5 ed i 10mila anni fa vivesse un intero branco di mastodonti. Probabilmente si stabilirono qui durante l’era glaciale. Il mastodonte apparteneva alla famiglia dei Proboscidati, e visse presumibilmente nel Pliocene e Pleistocene soprattutto in Nordamerica. Sembra si sia estinto insieme ad altri animali che costituivano la Megafauna del Pleistocene.
Negli anni in varie zone i paleontologi sono riusciti a recuperare diversi resti in ottimale stato di conservazione, riuscendo a ricostruirne l’aspetto fisico ed addirittura il tipo di alimentazione osservata.
Sul dente ritrovato a Santa Cruz sono ora in corso analisi tramite datazione al carbonio e conta degli isotopi. Questo per stabilire una datazione il più possibile precisa del reperto. Sarà utile agli scienziati per capire qualcosa in più anche del cambiamento climatico e forse anche dei dettagli più approfonditi su come questa specie abbia potuto estinguersi.
Tutte le indagini del caso verranno svolte dall’equipe del Museo di Storia Naturale di Santa Cruz.
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