Dopo 131 anni, l’ottava meraviglia del mondo è stata riscoperta in Nuova Zelanda: questo piccolo angolo di paradiso era rimasto sepolto dalla lava prodotta dall’eruzione del vicino vulcano Tarawera. Le ‘Pink and White Terraces’ erano spettacolari terrazze di pietra rosa e bianca, piccole vasche formate da fonti geotermiche di silicio, da cui sgorgavano cascate di acque temperate, destinate a immergersi nel lago Rotomahana, nell’Isola del Nord.
(Le Pink and White Terraces in disegni di pubblico dominio)
Provate a immaginare enormi piscine di pietra rosa e bianca, di forma tondeggiante, sapientemente incastonate su terrazze di silice, su cui scivolano le acque termali che terminano la loro corsa nel grande Lago Rotomahana: è questa era l’ottava meraviglia del mondo. ‘Le terrazze divennero la più grande attrazione turistica nell’emisfero sud e nell’impero britannico, e navi cariche di turisti affrontavano il viaggio dall’Europa e dall’America per ammirarle. Ma non erano mai state segnalate dal governo dell’epoca, ecco perché non esistono indicazioni sulla loro collocazione’, hanno spiegato gli studiosi, Rex Bunn e Sasha Nolden, che oggi ne hanno riscoperto la collocazione geografica.
Dopo un lungo lavoro di ricerca durato diversi anni, alcuni studiosi dell’Istituto neozelandese di Scienze geologiche sono riusciti a individuare il luogo in cui si trova l’ottava meraviglia del mondo. Sembra che le terrazze si siano preservate a circa 10-15 metri di profondità, sotto strati di fango e cenere. Secondo quanto dichiarato dai ricercatori Rex Bunn e Sasha Nolden sul Journal of the Royal Society of New Zealand, la teoria che le terrazze siano andate distrutte o spinte in fondo al lago non è corretta, in realtà a seguito di scavi mirati potrebbero tornare al loro antico splendore.
L’ottava meraviglia del mondo quindi, ‘non è distrutta per sempre. La probabilità che sia là sotto? Abbiamo prove convincenti della presenza di almeno tre terrazze’. Secondo Bunn, ‘i lavori partiranno a breve. Le terrazze sono soltanto coperte e una volta recuperate tutti potranno finalmente vederle’.
Lo studio condotto da Rex Bunn e Sasha Nolden ha scatenato l’entusiasmo di molti: dal momento della sua pubblicazione sul Journal of the Royal Society of New Zealand, il team ha ricevuto tantissime offerte d’aiuto, c’è persino chi si è reso disponibile a collaborare nelle operazioni di scavo e per l’esplorazione del sito. ‘Vogliamo rendere di pubblico interesse la nostra ricerca. Anche l’autorità locale, la Tuhourangi Tribal Authority, è d’accordo e supporterà il lavoro’, ha aggiunto Bunn.
Chissà se realmente le ‘Pink and White Terraces’ torneranno a essere l’ottava meraviglia del mondo, nel frattempo, non ci resta che continuare a sognare.
L'Italia è un autentico scrigno di tesori nascosti, e i suoi borghi sono tra le…
La sfida oggi non è solo chi costruisce l'auto più veloce o la più elegante,…
Ci sono strade che corriamo così spesso che quasi smettiamo di pensarci. Il rumore del…
Ci sono strade che portano segreti, percorsi che attraversano una città con una storia invisibile…
Benzina, il comunicato improvviso: addio per sempre. Automobilisti distrutti: ecco di cosa si tratta... È…
Immagina di essere al volante e di dover affrontare un imprevisto che potrebbe cambiare radicalmente…